ECONOMIA  - Carmelo Barbagallo
Barbagallo: «Proseguiamo la nostra mobilitazione: al Governo chiediamo di attivare i tavoli di trattativa»
Il leader della Uil, a Roma, conclude gli attivi unitari nazionali
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19/12/2018  Sindacato.  

 

 

«C´è l´accordo con Bruxelles, ma non c’è ancora l’accordo con noi». Si condensano in questa battuta del Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, il senso e gli obiettivi dei tre attivi unitari nazionali di Cgil Cisl Uil svoltisi, questa mattina, contemporaneamente, a Milano, Roma e Napoli, per ribadire le priorità delle tre Confederazioni in merito alla legge di bilancio 2019. 

 

Le tre iniziative segnano la conclusione di un percorso che ha coinvolto decine di migliaia di lavoratori, pensionati e giovani, in centinaia di assemblee sul territorio e nelle fabbriche, per illustrare le proposte sindacali definite in una piattaforma già consegnata al Governo. Tutto ciò in una giornata in cui giunge la notizia del via libera dell´Unione europea dopo le modifiche apportate dall’Esecutivo al documento economico. «Noi - ha ribadito Barbagallo - siamo stati e siamo contrari all´austerità perché ha impoverito i popoli e il nostro paese. Ora, però, bisogna fare la battaglia per cambiare le regole altrimenti saremo sempre sotto scacco dell´Europa. Peraltro, è evidente che le attuali regole sono inefficaci, visto che il debito pubblico continua comunque ad aumentare. Il problema vero è che la manovra rischia di scontentare molti più di quanti ne accontenta. Ecco perché - ha precisato il leader della Uil - noi chiediamo che si apra il confronto e si attivino i tavoli su tutte le questioni che abbiamo posto nella nostra piattaforma. Non vogliamo arrivare a una conclusione immediata, ma il Governo deve rendersi conto che senza il contributo delle Parti sociali rischia l´effetto boomerang per se stesso e per il Paese». 

 

Barbagallo, poi, ha ribadito tutte le proposte di Cgil, Cisl, Uil e ha sottolineato, in particolare, l’urgenza di una riforma fiscale: «È il problema dei problemi - ha detto - perché se non si riducono le tasse ai lavoratori e ai pensionati, non aumenta il loro potere di acquisto e così le aziende che producono per il mercato interno rischiano di chiudere. Proseguiamo la nostra mobilitazione, dunque. Il Governo - ha concluso il leader della Uil - ascolti le nostre proposte, noi vogliamo confrontarci: abbiamo bussato educatamente, se non rispondono busseremo più forte, ma se proprio non dovessero dare alcun segno, saremmo costretti a buttar giù la porta». 

 

 

Roma, 19 dicembre 2018