È stato finalmente firmato il contratto del commercio e, oltre tutto, dopo due tornate contrattuali è stato fatto anche unitariamente. Buone notizie, inoltre, arrivano dal fronte dei bancari, dove siamo in dirittura d'arrivo.
Avevamo chiesto che il 2015 fosse l'anno dei contratti: la nostra rivendicazione comincia a realizzarsi.
Io giro per l'Italia e questa ripresa così decantata ancora non la vedo, ma bisogna essere ottimisti e occorre fare di tutto perché il Paese possa ripartire. Ecco perché insistiamo sulla necessità di fare i contratti: vogliamo restituire potere d'acquisto ai lavoratori - oltre che ai pensionati, che sono il vero ammortizzatore sociale del Paese -. Peraltro, così facendo, si può provare a recuperare una parte dei diritti che sono stati tolti ai lavoratori con il Jobs Act. Dobbiamo proseguire, dunque, sulla strada dei contratti a partire, ora, dal pubblico impiego dove i lavoratori sono senza rinnovo da circa sei anni.
Milano, 31 marzo 2015
