La Uil è favorevole alle aggregazioni bancarie se determinano un incremento del valore delle banche stesse. La fusione tra Bpm e Banco Popolare, dunque, deve essere realizzata, ma salvaguardando i posti di lavoro,le professionalità dei lavoratori e la vicinanza della nuova banca ai territori di competenza. Purtroppo, anche per questa vicenda, l'Italia sta facendo i conti con le rigidità imposte dall'Europa: in questo caso, a frenare l'operazione sono le regole burocratiche della Bce che non tengono conto delle diversità tra i Paesi membri.
Abbiamo apprezzato, perciò, l'intervento del Ministro Padoan che ha cercato di sbloccare l'intricata questione. Tuttavia, l'Esecutivo continua a essere autoreferenziale anche su questo terreno. Da mesi, ormai, i sindacati di categoria chiedono un confronto che coinvolga tutte le parti sociali, per affrontare i temi dell'occupazione e i problemi del sistema bancario italiano: non c'è stata ancora risposta; anzi, su materie molto delicate si è intervenuto con decreti legge. La Uil ritiene che il sistema bancario debba essere al servizio del Paese e, in particolare, delle famiglie e delle piccole e medie imprese. Assistiamo, invece, a scelte che non sempre rispondono a queste logiche. La ripresa economica, così, rischia di restare una chiacchiera.
Roma, 21 marzo 2016
