BREXIT  - Carmelo Barbagallo
Barbagallo: Esito referendum negativo, ma si può ancora evitare il disastro totale
Bisogna “uscire” da questa politica di austerità
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24/06/2016  Sindacato.  

 

 

È Brexit. Ed è notte fonda. L'esito del referendum britannico ha sconvolto persino le agende e gli appuntamenti fissati da giorni, trasformandone contenuti e sostanza. E così, anche l'incontro odierno organizzato dalla Uil del Veneto su welfare contratti e pensioni, presenti il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, insieme ad alcuni segretari generali di categoria, si è concentrato sul tema del giorno; anzi, dell'anno.

 

"L'uscita della Gran Bretagna dall'Europa - ha detto Barbagallo - è un risultato negativo, ma ci sono ancora due anni di tempo, prima che questo esito si concretizzi, per evitare un disastro totale. Noi, piuttosto, dovremmo "uscire" dalla Commissione europea e da chi le suggerisce le politiche economiche: l'austerità sta uccidendo l'Europa e la finanza le sta dando il colpo di grazia. Temo un effetto domino: è necessario, dunque - ha sottolineato il leader della Uil - che la Commissione cominci a ridiscutere di se stessa, altrimenti andiamo verso il baratro. Siamo passati dall'utopia di un'Europa che progredisse economicamente e socialmente a un'Europa gestita da una finanza che, invece, sta facendo impoverire tutti, tranne qualcuno. È questa politica che deve cambiare".

 

Barbagallo, poi, è intervenuto anche sui temi specifici del convegno: "Per quel che riguarda il welfare aziendale - ha detto - occorre subito chiarire che deve essere aggiuntivo e non sostitutivo di quello statale, altrimenti faremo ulteriori passi indietro. Occorre avviare subito il confronto sul nuovo modello di relazioni industriali e sul nuovo sistema contrattuale: noi siamo disponibili, abbiamo già cominciato con alcune parti datoriali, ora aspettiamo l'incontro con il nuovo Presidente di Confindustria. Io sono per accettare la sfida della produttività che è innovazione, sistema, tecnologia, benessere lavorativo per considerare i lavoratori una risorsa. Ci vuole, comunque, un contratto nazionale leggero, perché la contrattazione di secondo livello, che va diffusa capillarmente e implementata anche per territorio, settore, filiera, allo stato attuale è diminuita".

 

Il leader della Uil, infine, ha ricordato che il confronto con il Governo su pensioni e mercato del lavoro prosegue e che è assolutamente necessario chiudere i contratti pubblici e privati ancora aperti, per dare potere d'acquisto ai lavoratori, oltre che ai pensionati con la rivalutazione delle pensioni.

 

 

 

Treviso, 24 giugno 2016