«Se vogliono evitare che si arrivi a un eccesso di mobilitazione, con conseguenti ulteriori danni per il Paese, il Governo ci deve convocare per un confronto”. Risponde così il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ai cronisti che gli chiedono se la mobilitazione del Sindacato possa sfociare in uno sciopero generale. «Noi non vogliamo dichiarare guerra a nessuno - ha proseguito il leader della Uil - ma abbiamo semplicemente presentato una piattaforma e, sulla base del nostro progetto, vorremmo discutere con il Governo per uscire dalla crisi».
Le posizioni unitarie del Sindacato sono state ribadite, questa mattina, in occasione della riunione degli Esecutivi di Cgil, Cisl, Uil che si sono svolti a Roma presso l’Auditorium di via Rieti e che sono stati conclusi proprio dall’intervento del Segretario della Uil. “C’è già un elenco di iniziative - ha precisato Barbagallo - che si svilupperanno nelle prossime settimane, sino al mese di giugno, e che interesseranno le singole categorie, dalla scuola ai metalmeccanici, dai pensionati al settore agroalimentare, fino alla grande manifestazione per il Sud che si terrà a Reggio Calabria. Noi chiediamo provvedimenti che puntino alla sviluppo del Paese perché sino a quando il Pil non supererà il 2% non avremo le risorse per pagare il debito né per rilanciare l’economia. E in questo quadro - ha proseguito Barbagallo - non è chiaro quali siano gli obiettivi del Def. Vogliamo innanzitutto leggere i testi e capire cosa c’è scritto. Cosa intendono fare sul capitolo delle tasse? Pensano davvero che si possano eliminare le detrazioni? Noi vorremmo discutere di questi argomenti con il Governo per una vera ed efficace riforma fiscale. Bisogna innanzitutto ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti, i cui salari sono più bassi della media europea mentre il costo del lavoro è più alto, e ai pensionati, che pagano il doppio delle tasse pagate mediamente dai pensionati in Europa. Servono risorse - ha concluso Barbagallo - per rinnovare i contratti nel pubblico impiego, per adeguare le pensioni e per rilanciare l’economia, così da evitare che i giovani vadano via dal nostro Paese».
Roma, 10 aprile 2019