PATTO DI ROMA  - Carmelo Barbagallo
Barbagallo: Sindacato unitario per onorare impegno dei nostri padri
75 anni fa il Patto di Roma segnò l’inizio del Sindacato moderno
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03/06/2019  Sindacato.  

 

 

DICHIARAZIONE DI CARMELO BARBAGALLO SEGRETARIO GENERALE UIL

 

 

Il Patto di Roma segnò l’inizio del Sindacato moderno. Fu firmato da Giuseppe Di Vittorio, Achille Grandi ed Emilio Canevari, ma fu Bruno Buozzi, il leader riformista del sindacalismo italiano, a vergarlo con il suo sangue. Buozzi, infatti, fu trucidato dai nazisti in fuga dalla Capitale proprio il giorno prima che fosse firmato il Patto di Roma, alla cui definizione e stesura egli aveva lavorato, nei mesi precedenti, da protagonista, insieme a Di Vittorio e Grandi. Le tre anime storiche del sindacalismo italiano, messo a dura prova dal ventennio fascista, diedero vita all’esperienza del Sindacato unitario post bellico. Poi le strade si sarebbero separate.

 

Ebbene, oggi, non esistono più le motivazioni ideologiche che, per due volte, in contesti e situazioni del tutto differenti, portarono alla rottura dell’unità, prima negli anni Cinquanta e poi negli anni Settanta. Oggi, è possibile riprovarci ancora, facendo tesoro di quelle due precedenti esperienze.

 

Noi non pensiamo a un Sindacato unico, che non ci piace affatto, così come non ci piacciono i giornali o i partiti unici. Noi proponiamo un Sindacato unitario, con organismi decisionali unitari, costituiti sulla base degli effettivi rapporti di forza tra Cgil, Cisl, Uil e, quindi, secondo logiche non paritetiche, ma proporzionali, senza maggioranze assolute né diritti di veto. 

 

Si insedi subito, dunque, una Commissione costituente dell’unità sindacale. Sarebbe il modo migliore per onorare l’impegno, il lavoro e i sacrifici dei nostri padri e per dare ancora più forza e sostanza alla difesa degli interessi e dei diritti di tutti coloro che a noi si affidano per raggiungere gli obiettivi dell’equità e dello sviluppo.

 

 

Roma, 3 giugno 2019