NADEF  - Antonio FOCCILLO
Foccillo: Apprezziamo l’impegno dell’Esecutivo sulla P.A., ma la Ministra ci convochi
Sui contratti sono essenziali gli adeguati e spettanti incrementi salariali
pubblica_amministrazione11.jpg
02/10/2019  Pubblico_Impiego.  

 

 

La nota di aggiornamento al DEF, approvata dal Consiglio dei Ministri, rappresenta uno snodo importante per sondare, quanto meno sotto il profilo programmatico, le intenzioni del nuovo esecutivo in vista della prossima legge di bilancio. Ebbene, la strada intrapresa dal Governo risponde in qualche maniera ai moniti europei ma, dal nostro punto di vista, non lo fa compiutamente, tralasciando, o meglio dimenticando, nella nota di aggiornamento profili che per noi sono essenziali.

 

Ciò nonostante, apprezziamo l´impegno a garantire una strategia di rilancio dell´immagine e delle funzioni della Pubblica Amministrazione, a testimonianza di un cambio di impostazione rispetto alla stancante e offensiva criminalizzazione dei dipendenti pubblici.

 

Bene, allo stesso tempo, gli impegni sul ricambio generazionale e sul supporto alla formazione continua delle dotazioni organiche ma, anche qui, data la situazione di emergenza, vorremo esser fattivamente coinvolti in questo processo di riorganizzazione.

 

Quello che, però, come UIL, riteniamo manchi pesantemente è il dovuto richiamo alla normale fisiologia contrattuale, dai cui rinnovi passa il riconoscimento e la valorizzazione dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni. È ovvio, infatti, che per garantire le professionalità e stimolare la produttività sono essenziali gli adeguati e spettanti incrementi salariali, concetto purtroppo assente in questo NaDEF.

 

L´avvio delle trattative per il triennio contrattuale 2019-2021, tra l´altro a contratto ormai scaduto da un anno, non può passare sotto traccia in un documento programmatico come quello appena approvato. Quella del rinnovo contrattuale del triennio 2016/2018 non può rappresentare una semplice parentesi, anche perché, tutt’al contrario, il suo obiettivo primario era proprio quello di sbloccare la contrattazione del pubblico impiego, ripristinandone la dialettica e il suo normale regime temporale.

 

Ci sembra opportuno, a tal fine, rinnovare, come UIL, l´appello alla Ministra Dadone affinché ci convochi fin da subito per colmare questa grave mancanza programmatica o, quanto meno, per chiarirci le sue intenzioni sul punto.

 

Noi ci siamo dichiarati disponibili più volte e i tempi da qui ai lavori della legge di bilancio per il 2019 stringono. Dobbiamo confrontarci al più presto perché le vertenze del pubblico impiego sono tante e richiedono una risposta compiuta.

 

 

Roma, 2 ottobre 2019