“La risoluzione della Commissione Cultura del Senato, che cancella il divieto di pubblicità al gioco d’azzardo e alle scommesse sportive, equivale a gettare benzina sul fuoco della ludopatia, una piaga sociale che colpisce le fasce più fragili della popolazione, trascinandole nella disperazione economica e sociale”.
È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“Il governo ha giustificato la misura con la necessità di sostenere l’industria calcistica, ma - ha rimarcato Biondo - questa scelta, in realtà, nasconde la volontà di fare cassa sulle spalle dei più vulnerabili, per rimpinguare le entrate erariali e favorire interessi economici già abbondantemente tutelati”.
“Da un lato, lo Stato finanzia progetti di recupero per le vittime della ludopatia, dall’altro - ha proseguito il segretario - legittima la promozione di un’industria che alimenta quella stessa dipendenza, con un impatto devastante su milioni di persone, soprattutto giovani e giovanissimi. I dati parlano chiaro: secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il 36,4% degli italiani partecipa a giochi d’azzardo, con una preoccupante incidenza tra i minori. Circa 1,3 milioni di persone soffrono di dipendenza patologica, un numero che, con questa decisione, è destinato ad aumentare”.
“È necessario adottare politiche di prevenzione e tutela più efficaci, rafforzare la cultura della legalità e del gioco responsabile e mantenere un principio fondamentale: senza salute e dignità sociale - ha concluso Biondo - non c’è vero sviluppo né crescita economica sostenibile”.
Roma, 6 marzo 2025