“Un’ottima notizia l’aumento del tasso di utilizzo del congedo di paternità, riportato oggi da Inps e Save the Children, ma non è abbastanza”
Lo ha dichiarato la segretaria confederale Uil Ivana Veronese.
“Pur apprezzando il cambiamento positivo - ha aggiunto la sindacalista - non possiamo non sottolineare che quel dato di fruizione, trattandosi di un congedo obbligatorio, dovrebbe essere pari al 100% degli aventi diritto. Ma siamo, purtroppo, ancora ben lontani da quel traguardo soprattutto se consideriamo che, negli ultimi anni, questo incremento ha rallentato e, tra il 2022 e il 2023, è cresciuto di soli 0,5 punti percentuali”.
“Il fatto che la cultura riguardo l’esercizio della paternità sembra essere in mutamento dovrebbe convincerci a essere coraggiose e coraggiosi e realizzare finalmente un congedo paritario, che permetta, semplificando in una frase, agli uomini di fare i padri, oltre a esserlo, e alle donne di non fare solo le madri. Dobbiamo assolutamente intervenire sulla distribuzione dei carichi di cura, attualmente ancora profondamente iniqua - ha concluso la sindacalista della Uil - e rendere la genitorialità un percorso che interessa allo stesso modo donne e uomini”.
Roma, 17 marzo 2025