Analisi ed elaborazioni sul taglio dell’aliquota contributiva
a cura del Servizio Politiche Previdenziali UIL
Segretario confederale, Domenico Proietti
L’ipotesi di limare il cuneo fiscale abbassando la contribuzione previdenziale di 6 punti percentuali, 3% a carico del datore di lavoro e 3% a carico dei lavoratori, avrebbe gravi conseguenze sul futuro previdenziale di milioni di italiani. Una contribuzione al 27% si tradurrebbe in un assegno previdenziale minore, con perdite consistenti pari a quasi un quinto del futuro trattamento. In questo modo si penalizzerebbero ulteriormente i giovani.
Non è questa la strada da perseguire per ridurre il cuneo fiscale. La via maestra è estendere il bonus di 80 euro ai lavoratori e ai pensionati.
Nella tabella sottostante abbiamo ipotizzato una carriera lineare di un lavoratore che accede alla pensione con 67 anni di età nel sistema contributivo. Per semplicità di calcolo è stato utilizzato il coefficiente di trasformazione in vigore a marzo 2016. (Ricordiamo che tali coefficienti vengono aggiornati regolarmente con l’incremento dell’aspettativa di vita).
La retribuzione del lavoratore attuale è di 1.500 euro ed è stata rivalutata annualmente ipotizzando una crescita dell’1,5%. Anche il montante contributivo maturato è stato rivalutato annualmente dell’1,5%...