INDUSTRIA 4.0  - UIL
Nota UIL Audizione Commissione Lavoro del Senato
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18/05/2017  Sindacato.  

 

 

Audizione su “Impatto sul mercato del lavoro della quarta rivoluzione industriale” (atto n. 974)

Commissione lavoro, previdenza sociale – Senato della Repubblica

(18 Maggio 2017)

 

NOTA UIL Servizi politiche del lavoro e contrattuali

 

 

Il processo di evoluzione industriale è, fortunatamente, un fattore di sviluppo del sistema e, come tale, è da accogliere con favore, ma è anche un processo imponderabile circa il “come” e su “chi” impatterà.

 

Su questo tema lo scorso 13 marzo, Cgil-Cisl-Uil hanno presentato al Governo un draft per “Una via italiana a Industria 4.0.” Ovviamente, i contenuti di tale documento fanno parte integrante delle nostre considerazioni.

 

Qualunque cambiamento esogeno del sistema che influisce inevitabilmente su fattori endogeni, quale in questo caso l’occupazione, va accompagnato ed anticipato con strumenti e politiche che possano ridurne effetti distorsivi e negativi.

 

Ragioniamo di 4° rivoluzione industriale come di una sfida che deve ancora avvenire, senza considerare che la stessa è già in atto. La fase di digitalizzazione ed automatizzazione del lavoro, è in essere già da tempo, senza, però, il supporto di strumenti di conoscenza e, soprattutto, di regolamentazione. E’ il caso, ad esempio, della Gig-economy sulla quale, per ora, vi sono solo dibattiti ma non una coscienza politica che abbia affrontato il tema.

 

Questa audizione, e la sensibilità sul tema che la Commissione Lavoro del Senato ha dimostrato con questa serie di incontri, crediamo che debba costituire anche l’occasione per aprire ad una stagione di ridefinizione sociale prima, contrattuale e normativa poi, di “nuovi lavori” nati dal digitale e dall’evoluzione tecnologica che sono già in atto.

 

Pur essendo noto che processo formativo delle leggi ed evoluzione tecnologica corrano a due velocità diverse, ciò, secondo noi, non deve e non può giustificare un vuoto della politica e del Governo su alcuni processi evolutivi/involutivi del nostro mercato del lavoro.

 

Spesso la contrattazione si è dimostrata, nulla togliendo alla politica, più consapevole del cambiamento del mercato del lavoro, della nascente esigenza di maggior flessibilità organizzativa delle aziende e dei lavoratori. Una dimostrazione ne sono, oltre a innovazioni in sede di rinnovo di molti contratti collettivi nazionali, i numerosi accordi sullo smart-working, nati, in via sperimentale, molto prima che si approvasse la recente legge.

 

Non c'èdubbio che dall’evoluzione dei processi di digitalizzazione e di innovazione produttiva, ne deriverà una diversa organizzazione del lavoro, dei sistemi di orario, e una definizione di nuovi profili professionali e di inquadramento. Il ruolo delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva, a tutti i livelli, dovranno essere necessariamente da sostegno e di governo a tali processi affinché, sul versante del lavoro, non si assista ad un aumento delle diseguaglianze, della disoccupazione e ad una più complessiva dequalificazione...

 

 

 

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