DL CRESCITA  - UIL
Audizione UIL Comm. Bilancio Camera dei deputati
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09/05/2019  Sindacato.  

 

DOCUMENTO UIL SUL DECRETO LEGGE MISURE URGENTI DI CRESCITA ECONOMICA

E PER LA RISOLUZIONE DI SPECIFICHE SITUAZIONI DI CRISI (DL 34/2019)

PER L’AUDIZIONE PRESSO  COMMISSIONE V BILANCIO -  CAMERA DEI DEPUTATI

  Roma 9.5.2019

 
 
Il parere della Uil inerente il “Decreto Crescita” tiene conto dello scarso apporto alla crescita economica già prevista dallo stesso Esecutivo nella stesura del DEF; la scarsa dotazioni di risorse del provvedimento non può che pregiudicarne infatti l’efficacia.
 
A nostro avviso il Decreto contiene provvedimenti più simili “ad accorgimenti”: una sorta di manutenzione dell’esistente con piccole modifiche del tutto insufficienti a rilanciare con forza la ripresa economica.
 
In sintesi il Decreto non dà quelle risposte utili per affrontare i tanti nodi che attanagliano il nostro sistema produttivo.
 
Non esistono sostanziali novità in termini di politica industriale: l’Italia, infatti, continua a non avere unagovernance chiara e definita in materia di politica industriale che faccia da raccordo fra la “Strategia di Specializzazione Intelligente” ed i vari attori istituzionali e non, locali e nazionali, amministrativi e finanziari.
 
Per rimettere in moto la crescita a livelli comparabili con gli altri Paesi leader della zona euro, e non come previsto per la nostra economia, occorrono due interventi prioritari: da una parte l’aumento degli investimenti pubblici e semplificazione e certezza legislativa in grado di attrarre gli investimenti privati, dall’altra ridurre il carico fiscale su salari e pensioni.
 
Come rilevato anche qualche settimana fa dall’OCSE, l’Italia tra i Paesi più industrializzati è quello dove il costo del lavoro è più alto non per i salari netti, che restano tra i più bassi d’Europa, bensì per l’enorme carico fiscale che pesa sulle buste paga.
 
Nel nostro Paese gli investimenti pubblici sono in caduta libera: dal 2013 al 2018 si è passati da investimenti pubblici pari a 41,1 miliardi di euro a 34,2 miliardi di euro.
 
Per questo chiediamo al Governo ed al Parlamento, un cambiamento di rotta mettendo in campo un piano di investimenti che possa contemplare un aumento dello 0,5% del PIL ogni anno nei prossimi 5 anni.
 
Serve modificare la Legge sul pareggio di Bilancio delle Regioni così che possano spendere le risorse che le stesse hanno a disposizione ad iniziare dall’accelerazione della spesa dei Fondi Strutturali Europei e del Fondo Sviluppo  ...
 
 
 
 
 
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