DICHIARAZIONE DI GUGLIELMO LOY SEGRETARIO CONFEDERALE UIL
Se si liberalizza in maniera generalizzata il contratto a termine, diventa poi puramente teorica ogni proposta innovativa, come quella del “contratto a tutele crescenti”, perché le imprese, comprensibilmente, si rifugeranno nello strumento più semplificato.
Sarebbe saggio, quindi, differenziare le “facilitazioni” (durata della acasualità e numero di proroghe) per i contratti a termine prevedendole soprattutto per le assunzioni di soggetti più fragili, come gli over trenta oggi esclusi da incentivi economici e normativi.
E’ utile, al contrario, intervenire radicalmente sul tema delle politiche attive ricordando, innanzitutto, che vi è un drammatico tema di insufficienza di strutture e risorse.
Gli addetti ai servizi per l’impiego, in Italia, ad esempio, sono il 10 % di quelli tedeschi e, quindi, se non si vuole essere velleitari bisogna tenere conto anche di questo aspetto. Così come, in merito alla protezione sociale e agli ammortizzatori, si deve ribadire che sia la cassa integrazione (pagata da imprese e lavoratori e grazie alla quale sono protette oltre 1.5 milioni di persone) sia il sussidio di disoccupazione (Aspi) sono 2 strumenti validi e necessari, che vanno estesi a chi ne è, parzialmente o totalmente, escluso.
La UIL, già martedì in Commissione Lavoro della Camera, sosterrà queste proposte.
Roma, 4 Aprile 2014