In questi anni la Uil si è battuta per modificare l'impostazione della politica economica europea e italiana, chiedendo di abbandonare l’austerity e di puntare sullo sviluppo. Dopo decenni di tagli e di risanamento abbiamo avuto una crescita costante del debito, un peggioramento delle condizioni degli italiani, la riduzione dell'occupazione e un avanzo primario. Bisogna invertire la tendenza, come confermato anche dalla Banca d'Italia nell'audizione sul Def.
Occorre uscire al più presto dalla spirale dei tagli. Nel Def, pur essendoci interventi che riteniamo positivi, manca, infatti, la scelta di invertire le dinamiche economiche.
Nella prossima legge di stabilità è, dunque, fondamentale favorire la crescita con interventi e investimenti a favore della produzione e dell'occupazione, riducendo l'evasione e riequilibrando la tassazione locale, diminuendo quella nazionale. Si deve, inoltre, eliminare tutto lo spreco che vi e' nella spesa pubblica evitando che ciò ricada sulla qualità dei servizi. E' necessario, infine, rinnovare i contratti per favorire i consumi visto che la crescita della domanda interna favorirebbe il 70% del sistema produttivo.