Manifestazione rifinanziamento CIG in deroga  - Carmelo Barbagallo
Intervento di Angeletti alla manifestazione per il rifinanziamento della CIG in deroga
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22/07/2014  Occupazione.  

 

 

 

Quella odierna è la prima manifestazione che abbiamo organizzato per ricordare al Governo che esiste un Paese reale e che ci sono milioni di persone che se la passano così male da non avere più il tempo di aspettare. La CIG in deroga deve proteggere tutte le persone che non hanno più o non hanno mai avuto strumenti ordinari di protezione e deve proteggerli sino a quando non trovano un altro posto di lavoro: questo è il senso della CIG in deroga.

 

Un Governo che pensa di fare una grande riforma sugli ammortizzatori sociali - che chissà quando verrà- e, nel frattempo, "fa bagnare le persone" è un Governo che non mantiene i patti. E i governi che non mantengono i patti sono inaffidabili. La CIG in deroga deve essere finanziata per tutto il tempo che sarà necessario e per tutte le persone che ne hanno diritto, secondo la legge. Questo è ciò che siamo venuti stamattina a ricordare, proprio qui, davanti a Montecitorio. E se non ci sentiranno, vorrà dire che faremo altre manifestazioni anche in qualche piazza diversa da questa.

 

Un Paese come il nostro non può vivere solo di speranze e di promesse. In questo Palazzo stanno discutendo su una grande riforma della Costituzione: anche noi pensiamo che sia necessaria. Vorremmo però evitare che, quando queste riforme saranno varate, una parte del Paese non ci sarà più. Il 2014 non sarà un anno di crescita, l'economia non funziona e la disoccupazione, di conseguenza, non diminuirà. Anzi, con ciò che non stanno facendo, la disoccupazione rischieràdi aumentare anche nel 2014, anno che avrebbe dovuto essere quello della ripresa.

 

Per fare occupazione bisogna mettere mano, sul serio, alle due riforme di cui questo Paese ha bisogno: una riforma fiscale, perchésenza un fisco decente un Paese come il nostro non può che accumulare debiti, da una parte, e garantire l'evasione fiscale, licenziare la gente e smantellare lo stato sociale, dall'altra. Abbiamo fatto 20 miliardi di debito negli ultimi mesi e ci spiegano che non èpossibile trovarne uno per quelle persone che con quel sussidio fanno fatica a campare, a sopravvivere. Questo è inaccettabile.

 

L'altra cosa alla quale il Governo deve mettere mano è la riforma previdenziale della Fornero che ha avuto anche una certa influenza sul fenomeno della disoccupazione giovanile che, non a caso, aumenta a un livello superiore di quella generale.

 

Queste due riforme sono molto importanti. Se i palazzi della politica smettono di preoccuparsi solo di se stessi e ogni tanto si preoccupano pure della gente normale che dovrebbero rappresentare, forse questo Paese potrebbe avere una speranza. L'accanimento con cui si scontrano sulla riforma costituzionale non lo ritroviamo quando affrontano i temi della riduzione delle tasse, della semplificazione della pubblica Amministrazione, dell'attivazione delle nuove imprese.

 

Noi non vorremmo difendere la cassa integrazione in deroga, ma vorremmo difendere dei buoni posti di lavoro, perché nessun Paese diventa moderno e può restare in Europa se non crea posti di lavoro. Il nostro Presidente del Consiglio dovrebbe mettere questo argomento al primo punto. Non so quale saràla sua traiettoria politica.

 

Penso che questo Governo non cadrà sulla riforma costituzionale o elettorale, ma penso che se i disoccupati aumenteranno, la sua permanenza a Palazzo Chigi diventerà molto difficile. Abbiamo voluto iniziare le nostre manifestazioni proprio in questo posto per fargli vedere che a noi non interessano i tavoli e che quelli che deve risolvere sono i problemi delle persone. I sindacati fino a quando ci saranno i lavoratori ci saranno sempre e non siamo per nulla preoccupati. Siamo preoccupati, invece, perché la nostra gente, quelli che hanno fiducia in noi e si iscrivono al sindacato, non trovano delle risposte, perdono il posto di lavoro e quando lo perdono non hanno nessuna realistica speranza di trovarne un altro. Non basta neanche più studiare, lavorare, essere bravi: adesso per avere speranza, bisogna varcare i confini e questo non ci sta bene. Non lo accettiamo. Ecco perchéle manifestazioni come quella di oggi sono importanti.

 

Noi non siamo disposti a cedere. È bene che il Governo si metta la mano sulla coscienza e non ci faccia promesse che poi non mantiene. Ha stanziato la metàdei soldi che servirebbero per finanziare la CIG in deroga e, inoltre, dopo averli stanziati non li ha erogati. Se i soldi non vengono trasferiti alle persone che ne hanno diritto, possono essere stanziati sulla carta, ma ciòche conta èche arrivino a chi ne ha diritto. E su questo il Governo è colpevole.