ENI - ALITALIA  - Carmelo Barbagallo
Angeletti alla manifestazione dei lavoratori ENI: Non si smantellino le raffinerie
E per Alitalia il leader della Uil si dice “favorevolissimo” all’intesa con Etihad, sin dall’inizio
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29/07/2014  Economia.  

 

 

DICHIARAZIONE DI ANGELETTI SU ENI

 

 

Chiediamo che non si smantellino le raffinerie di cui abbiamo bisogno. Le garanzie del lavoro non possono essere scritte sull’acqua: diventano reali se i posti di lavoro non vengono distrutti e se le nostre imprese continuano a esistere e, anzi, se si investe per renderle sempre più competitive. L’atteggiamento dell’Eni non va in questa direzione: per noi, ciò è francamente inaccettabile.

Il Governo è l’azionista di riferimento dell’Eni, quindi chiediamo che svolga la sua funzione di azionista di riferimento e che faccia valutare bene all’Eni le conseguenze sociali ed economiche che una scelta di deindustrializzazione comporterebbe soprattutto per il Mezzogiorno dove le attività produttive sono ridotte al lumicino.

Le argomentazioni offerte sino ad ora dall’Eni non sono per nulla soddisfacenti: dunque, deve rivedere la sua scelta di disinvestire e deve continuare a investire nelle raffinerie. Peraltro, l’idea di fidarsi delle raffinerie dell’altra sponda del Mediterraneo sarebbe una scelta molto avventurosa di questi tempi.

 

 

DICHIARAZIONE DI ANGELETTI SU ALITALIA

 

Noi non siamo così influenti. Ciò che è influente è l’accordo che stanno per fare tra gli azionisti: in tal caso, l’intesa con Etihad sarebbe fatta. Noi siamo sussidiari nella vicenda societaria.

Hanno discusso per un mese tra le banche, mentre a noi ci raccontavano che il problema decisivo era l’accordo sul piano industriale. Abbiamo fatto l’accordo sul piano industriale e ci hanno detto che pochi giorni dopo sarebbe venuto Hogan per fare l’intesa: la realtà non è esattamente come viene raccontata. Il sindacato è stato usato come alibi per coprire conflitti di interesse ben più corposi e decisivi come quello tra gli azionisti.

Noi siamo favorevolissimi all’accordo con Etihad e lo siamo stati sin dall’inizio e abbiamo sempre lavorato per questa soluzione. Le questioni che abbiamo sollevato non riguardano l’accordo con Etihad, riguardano banalmente i rapporti tra noi e l’azienda, a cominciare dal prestito forzoso che ci è stato chiesto.