RINNOVO CONTRATTI PUBBLICO IMPIEGO  - Antonio FOCCILLO
Foccillo: Alla richiesta di rinnovo dei contratti il ministro risponde che sono stati dati gli 80€
Questi hanno riguardato solo 800.000 lavoratori pubblici e bisognerà vedere se dovranno restituirli
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06/11/2014  Pubblico_Impiego.  

 

DICHIARAZIONE DI ANTONIO FOCCILLO, SEGRETARIO CONFEDERALE UIL


 

Ancora una volta ad una richiesta legittima di rinnovare i contratti del pubblico impiego, fermi dal 2010, con una perdita di circa il 12% del potere d’acquisto, il ministro Madia risponde che sono stati già dati i famosi 80 euro. Ebbene questi hanno riguardato solo 800.000 lavoratori pubblici e bisognerà vedere quanti poi dovranno restituirli. Infatti, nel pubblico impiego, a differenza del privato, alla cifra per poter ottenere il bonus va sommato anche il salario di produttività. Inoltre, è bene specificare che la misura degli 80 euro è stata garantita anche negli altri settori produttivi  senza blocchi nei rinnovi contrattuali. 
 
Nel settore pubblico vi è una dignità di lavoratore da riaffermare, infatti, ad ogni finanziaria vi sono tagli lineari che penalizzano i servizi e colpiscono i pubblici dipendenti che si trovano, sempre più, in una posizione peggiore rispetto a quelli degli altri settori: si pensi al Tfr che non si applica, alla detassazione del salario di produttività non valida nel pubblico, alla contrattazione di secondo livello negata come quella nazionale, al demansionamento, alla mobilità obbligatoria, alla pensione per le donne più alta, a un precariato molto elevato come numero e molto lungo nel tempo e senza prospettive, alle pensioni integrative che dopo più di quindici anni non sono ancora partite in tutti i settori, alla liquidazione che viene erogata dopo due anni ed anche a rate. Non si può più accettare questo stato di cose.  La pazienza ha un limite e lo si è già varcato.
 
I lavoratori del pubblico impiego risponderanno al governo con forza nella manifestazione dell'8 novembre il loro basta! E se non ci saranno risposte per riaprire la contrattazione si arriverà allo sciopero generale.
 
 
Roma, 6 novembre 2014