PUBBLICO IMPIEGO  - Antonio FOCCILLO
Foccillo: Le riforme servono per migliorare l’efficienza dei servizi e aumentare la professionalità
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16/04/2015  Pubblico_Impiego.  

 

 

 

Sul Pubblico Impiego ancora una volta si riversano un mare di interventi soltanto punitivi che non premiano mai i dipendenti. Eppur tutte le mattine i lavoratori pubblici vanno a lavorare e mantengono aperti gli uffici, nonostante le tante vessazioni nei loro confronti e nonostante i mancati rinnovi contrattuali.

 

E’ il caso della riforma sulla pubblica amministrazione che avvia l’iter in Senato. L’attenzione dei provvedimenti sembra concentrarsi sulla dirigenza, e su questo siamo d’accordo. Non a caso, nell’unico contratto che riguardava tutti i dirigenti, negli anni ‘90, si istituì un ruolo unico stabilendo che i dirigenti, dopo valutazione negativa, avrebbero perso il 40% del salario, ma il tutto fu vanificato da successivi interventi legislativi.

 

Quello che non ci convince è il fatto che dopo un concorso, come prevede la Costituzione, proprio per garantire l'imparzialità del pubblico dipendente nei confronti dei cittadini, i dirigenti possano essere licenziati, dopo un incarico a tempo limitato e dopo una valutazione di cui non si conoscono i soggetti giudicanti.

 

Il Ministro Madia ha confermato che le prossime assunzioni si faranno per concorso, denunciando che in passato ciò non sempre è avvenuto. Ci chiediamo, allora, di chi è la responsabilità di questa anomalia e, soprattutto, per quale motivo la Corte dei Conti non abbia chiesto i danni.

 

Noi continuiamo a chiedere che le riforme si facciano per migliorare l’efficienza dei servizi e aumentare la professionalità di chi lavora. Per fare ciò sono necessari investimenti. Non si possono fare le riforme senza il coinvolgimento dei lavoratori e sempre a costo zero.

 

Si può andare avanti come un treno, come il Governo continua a sostenere, ma a volte si può anche deragliare.   

 

 

Roma, 16 aprile 2015