Questo Governo è così veloce che ha fatto trascorrere sei mesi senza convocare ancora il tavolo sulla programmazione del comparto Termoelettrico: la crisi si va aggravando e non c'è uno straccio di piano per il settore. Parlano di ripresa, ma dov'è? Noi non la vediamo ancora. Bisogna investire: noi siamo disponibili a discutere, ma ho l'impressione che si perda tempo. La manifestazione dimostrativa di oggi è l'ultimo appello, perché con un Governo che non risponde bisognerà alzare la voce.
Non devono dare risposte ai Sindacati, ma al Paese. Non vogliono parlare con il Sindacato? Non è un problema, ma diano le risposte giuste. La verità è che non parlano neanche con il Paese. Stanno facendo una serie di leggi liberiste che non risolvono i problemi dell'occupazione e dell'economia. Se la prendono con i più deboli e cioè con i lavoratori e i pensionati: non so fino a quando durerà la loro pazienza.
Per quanto riguarda, poi, il provvedimento sui controlli, siamo di fronte a una violazione dello Statuto dei lavoratori: se si considera anche il demansionamento per legge, si può davvero sostenere che stiano facendo tutto ciò nell'interesse del Paese? Mai vista una produzione legislativa così sfavorevole ai lavoratori e ai pensionati.
La cosiddetta "buona" scuola? Noi vorremmo una scuola senza aggettivi, normale, pubblica, libera e democratica. Non servono aggettivi, servono atti concreti.
Roma 19/6/2015