Dopo le considerazioni del Garante della privacy e della Presidente della Camera, Laura Boldrini sarebbe cosa saggia che il Governo riveda subito la norma sui controlli a distanza proposta nella bozza di decreto.
Basterebbe mantenere il principio oggi sancito dall’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori del “divieto” del controllo a distanza e affidarsi al luogo naturale della regolazione di questa delicata materia, la contrattazione, per evitare interpretazioni che, come previsto, dopo l’allarme lanciato dai sindacati, hanno fatto emergere importanti e condividibili osservazioni.
Nei recenti accordi del Credito (Montepaschi) e Telecomunicazioni si comprende come la ovvia necessità di adeguare il sistema produttivo alle innovazioni tecnologiche trova adeguata regolazione già oggi. A meno che l’intendimento non sia, ancora una volta, evitare “problemi” alle imprese riducendo le tutele dei lavoratori con un danno, soprattutto, al buon clima aziendale.
Roma, 23 giugno 2015