CONVEGNO UIL «BISOGNO DI PACE»  - UIL
Per una società più giusta e per uno sviluppo equilibrato
La tragedia di Parigi rende ancora più urgente il bisogno di pace
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18/11/2015 12:00:00  Sindacato.  

 

 

 

#BisognoDiPace: è il titolo - ma anche l'hastag - dell'iniziativa organizzata dalla Uil che avrà luogo venerdì 20 novembre, con inizio alle ore 9, a Roma, presso il Teatro Centrale in Via Celsa, 6. Il convegno, al quale parteciperà, tra gli altri, il Segretario generale della UIL, Carmelo Barbagallo, si articola su tre moduli: il primo, coordinato dalla Responsabile nazionale delle Pari Opportunità e Politiche di genere, Maria Pia Mannino; il secondo, impostato dalla Coordinatrice del Servizio Rapporti con le ONG, Alessandra Aldini; il terzo, avviato dalla Responsabile nazionale dei Centri di Ascolto Mobbing e Stalking contro tutte le violenze, Alessandra Menelao. Un filo conduttore comune unisce i tre momenti: un impegno concreto della Uil per il contrasto ad ogni forma di violenza, in particolare sulle donne e su quelle immigrate, e in ogni contesto, nazionale e internazionale. La tragedia di Parigi rende ancora più urgente il bisogno di pace, a cui è improntato tutto il convegno, sin dal suo titolo, per una società più giusta e per uno sviluppo equilibrato.

    

"Protezione, partecipazione, promozione: uomini e donne insieme" è il titolo del primo step. Sarà l'occasione per affrontare, da entrambe le ottiche di genere, il problema della violenza, di analizzarne le cause e di provare a individuare percorsi risolutivi. "Racconti di viaggio", invece, è il secondo modulo nel corso del quale sarà proiettato un filmato che documenta la moderna migrazione nel cuore dell'Europa dei popoli in fuga dalla guerra e dalla miseria e che sono alla ricerca di una Patria adottiva. Si tratta di testimonianze raccolte dal "gruppo Uil" che ha accompagnato quelle persone nel loro cammino. Il terzo momento, infine - intitolato "Restituiamo il sorriso alle donne. Opinioni a confronto" - sarà dedicato ad una riflessione sulle buone pratiche da adottare per aiutare le donne, che hanno subito violenza nei loro territori, a superare i traumi e le sofferenze. Il presupposto di fondo è che il Mediterraneo sia ormai una zona di guerra e che occorra lavorare, innanzitutto, sui processi culturali per superare contrasti e contrapposizioni e per costruire un modello di pacificazione, a partire dal rispetto delle donne, che abbia come obiettivo la democrazia, la libertà, lo sviluppo e il benessere.

 

 

Roma, 18 novembre 2015