Con tutta la buona volontà non si vede traccia dei risultati della lotta all’evasione fiscale rivendicati dal Presidente del Consiglio che fa confusione tra i risultati ottenuti con provvedimenti straordinari e i risultati ottenuti dalla normale attività di accertamento.
Anzi in questi mesi abbiamo assistito a una progressiva riduzione dell’efficacia di tutti gli strumenti per la lotta all’evasione fiscale, faticosamente introdotti in questi anni: dall’oggettivo indebolimento del sistema sanzionatorio varato con la Legge Delega, al depotenziamento del ruolo dell’Agenzia fiscale sul versante dei controlli, fino all’elevazione della soglia del contate dai 1000 ai 3000 euro e la contemporanea abolizione dell’obbligo di tracciabilità per i pagamenti di affitti e della filiera dei trasporti, che rischiano di favorire gli evasori e il malaffare.
La UIL chiede al Presidente del Consiglio un rafforzamento della lotta all’evasione attraverso l’introduzione del contrasto di interessi per i servizi alla famiglie e una reale volontà politica di incrociare tutte le banche dati a disposizione a livello centrale e locale.