I risultati negativi sul gettito derivante da controlli e accertamenti è la prova che negli ultimi mesi la lotta all’evasione fiscale ha perso vigore.
L’indebolimento del sistema sanzionatorio varato con la Legge Delega, il depotenziamento del ruolo dell’Agenzia fiscale sul versante dei controlli, fino all’elevazione della soglia del contante dai 1000 ai 3000 euro e la contemporanea abolizione dell’obbligo di tracciabilità per i pagamenti di affitti e della filiera dei trasporti producono il risultato di far abbassare la tensione sulla lotta all’evasione.
L’evasione fiscale nel nostro Paese è inaccettabile, come recentemente sottolineato dal Capo dello Stato nell’annuale discorso alla nazione.
Per la UIL è necessario dispiegare una reale e forte volontà politica da parte dell’Esecutivo attraverso l’incrocio di tutte le banche dati a disposizione, a livello centrale e locale, attraverso l’istituzione di una struttura esclusiva per l’accertamento e, infine, attraverso l’introduzione del contrasto di interessi per i servizi alla famiglie.
Questo è assolutamente indispensabile per esigenze economiche e soprattutto di equità sociale in quanto l’86% del gettito Irpef in Italia è dato dai lavoratori dipendenti e pensionati.
Roma, 8 gennaio 2016