Se il governo intende esser coerente con le rassicurazioni date sul fatto che le pensioni di reversibilità non saranno toccate, deve fare una cosa molto semplice: togliere ogni riferimento alla previdenza dalla delega sul riordino delle misure di contrasto alla povertà.
Non ha alcun senso far dipendere le prestazioni previdenziali dalla situazione economica del soggetto e del suo nucleo familiare. La capacità economica, misurata con l’Isee, rileva ed è determinante per l’attribuzione di prestazioni assistenziali come il reddito di inclusione sociale ma non può essere impropriamente estesa alle pensioni il cui diritto è fondato su altri principi costituzionali e che sono il frutto di contributi versati. La loro erogazione non può essere in alcun modo subordinata all’assenza dei mezzi di sussistenza come fa la delega.
Roma, 17 febbraio 2016