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Uil: Possiamo permetterci un figlio?
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20/04/2016  PariOpportunità.  

 

 

 

“Possiamo permetterci un figlio?”. È il titolo del convegno organizzato oggi dalla Uil e dal Coordinamento Pari Opportunità sul tema della maternità e sulle difficoltà di conciliare i tempi di vita e lavoro.

 

Al dibattito sono intervenuti Titti Di Salvo, Vice Capogruppo PD alla Camera, Renata Polverini, Vice Presidente Comm. Lavoro Camera, Franca Cipriani, Consigliera pari opportunità Ministero del Lavoro, Maria Pia Mannino, Responsabile coordinamento pari opportunità della Uil, Silvana Roseto e Guglielmo Loy, Segretari confederali Uil, Carmelo Barbagallo, Segretario generale Uil.

 

Durante i lavori, i relatori si sono confrontati sul tema della maternità in una società in continua trasformazione dal punto di vista sociale, economico e culturale. La realtà è che spesso le donne sono costrette a scegliere tra un percorso professionale e il desiderio di essere madri.

 

Analizzare la complessità sociale della maternità diventa impellente con un Paese con il più alto tasso di denatalità dell’unione europea.

 

In Italia, si fanno sempre meno figli: secondo i dati Istat, nel 2015, le nascite sono state 488.000, 15.000 in meno rispetto al 2014, minimo storico dall’Unità d’Italia.

 

Per il quinto anno consecutivo, nel 2015 si è registrata una riduzione del numero di figli per donna, sceso a 1,35 (1,29 per le madri italiane).

 

Una delle principali cause della bassa natalità è costituita dagli ostacoli economici e culturali che incontrano le donne, soprattutto quando decidono di diventare madri.

 

Altro aspetto cruciale è la precarietà lavorativa e il “non lavoro”: la decisione di avere un figlio comporta la necessità di una sicurezza e un livello minimo di reddito e, nelle coppie monoreddito, diventa sempre più difficile scegliere di fare un figlio...

 

 

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