“Insegnare l’educazione alla salute nelle scuole e incoraggiare percorsi di longevità attiva a ogni età restano le ricette più riformiste, economiche ed efficaci per mettere in sicurezza il diritto alla salute e il sistema sanitario negli anni a venire, provando a contenere quell’insopportabile gap tra Nord e Sud e tra regioni stesse che continua ad accentuarsi”. Dichiara così la Segretaria Confederale UIL, Silvana Roseto, commentando i dati diffusi dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane.
“Se la speranza di vita media degli italiani è cresciuta giungendo a 82,8 anni dobbiamo ringraziare in primis la competenza e la generosità dei tanti operatori del settore che ogni giorno mettono a disposizione la loro professionalità qualificando il sistema sanitario a fronte dei ripetuti tagli e rasserenando i pazienti e i loro familiari. All’allungamento della vita, tuttavia, non corrisponde la qualità dell’invecchiamento, soggetto all’insorgenza di crescenti cronicità a cui si dovrà rispondere con investimenti in innovazione tecnologica e sollecitazione dell’autonomia.
Resta il rammarico per il peggioramento degli stili di vita con la crescita delle obesità e la riduzione della pratica sportiva e del movimento, che richiedono uno sforzo di educazione e sensibilizzazione sin dall’età adolescenziale. Possiamo, infine, rilevare con fiducia il miglioramento della speranza di vita dei cittadini affetti da patologie oncologiche e la diminuzione del tabagismo.”