Il rallentamento della crescita dei prezzi al consumo, nel mese di marzo, porterà solo dei piccoli sollievi al potere di acquisto di salari e pensioni che saranno vanificati, però, dall’aumento del tutto inaspettato dei costi dell’energia elettrica.
A contribuire al calmieramento sono soprattutto i prezzi dei beni alimentari non lavorati a cui a cui fa da contraltare l’aumento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti.
Ciò è sintomatico, da un lato dell’uscita da un lungo periodo di deflazione, dall’altro che la domanda interna è ancora debole, soprattutto per i prodotti lavorati e semi lavorati.
Serve un´iniezione di fiducia alle imprese con iniziative che contribuiscano a rafforzare la produzione industriale e favorire un potenziamento della domanda interna, attraverso sia la graduale ma costante riduzione delle tasse sul lavoro sia con i rinnovi contrattuali, a partire da quelli pubblici.
Al tempo stesso è fondamentale che la Banca Centrale Europea continui nella sua azione anti deflazionistica e, soprattutto, che la manovrina di primavera che il Governo si appresta a varare non contenga misure depressive.