DL MINNITI  - Guglielmo Loy
Loy: Le norme rischiano di diventare una legislazione separata per gli stranieri
Va regolarizzato il crescente numero di irregolari presente nel paese
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12/04/2017  Immigrazione.  

 

 

 

Da oggi il decreto Minniti Orlando sull´immigrazione è diventato legge, ma si tratta di una normativa separata riservata ai profughi, con una formulazione che suscita molte perplessità dal punto di vista costituzionale.

 

In effetti l’abolizione del secondo grado di giudizio  in caso di domanda d’asilo e le restrizioni sulla presenza dello stesso richiedente nel giudizio di primo grado, si configurano come violazioni al diritto alla difesa previsto dall’art. 24 della Costituzione Italiana, secondo cui “La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”.

 

La UILvaluta, inoltre, di dubbia efficacia il nuovo impianto normativo in materia di governance dei flussi  (in forte aumento) e meno ancora sul fronte delle espulsioni, brutali, costose, e impossibili da realizzare senza un accordo di riammissione con il paese d’origine. Illogica anche la moltiplicazione dei Centri per i rimpatri (uno per regione), specie dopo il fallimento dei Cie.

 

Ci auguriamo, ancora, che il lavoro volontario e gratuito non entri in contrasto con la normativa sull’asilo che concede la possibilità di lavorare in forma retribuita, dopo due mesi dalla presentazione della domanda d’asilo.

 

Siamo molto preoccupati, infine, per l’effetto che le nuove norme avranno in termini di aumento del numero di migranti irregolari in Italia. Secondo alcune stime, le  norme  in vigore da oggi potrebbero incrementare di un terzo il numero dei dinieghi alle domande di protezione, ingrossando il bacino di stranieri irregolari già superiore al mezzo milione.

 

Visto il cambio di normativa introdotto dall’Esecutivo, sarebbe dunque necessaria – secondo al UIL – una regolarizzazione delle presenze straniere irregolari, a cominciare da chi ha già un lavoro e contribuisce all’economia del nostro paese, specie considerando che gli ingressi legali per lavoro in Italia sono bloccati dal 2010.

 

 

Roma 12 aprile 2017