CONTRATTAZIONE  - Tiziana BOCCHI
DIGIT@UIL: Nasce in Italia il primo archivio digitale sulla contrattazione di secondo livello
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11/07/2017  Contrattazione.  

 

 

La contrattazione di secondo livello rappresenta uno dei fattori strategici per contribuire a realizzare una più equa politica redistributiva, migliorare le condizioni di lavoro, conciliandole con le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre che per rendere maggiormente competitive le aziende.

 

Davanti alla quarta rivoluzione industriale e alle sfide che pone al nostro sistema imprenditoriale e dei servizi, dobbiamo farci trovare pronti come sindacato, in modo da trasformarla in un’opportunità di sviluppo, salvaguardando al contempo imprese e occupazione.

 

Il “sindacato del futuro”, infatti, avrà bisogno sempre più di formazione e competenze non solo per svolgere al meglio il proprio ruolo di rappresentanza e di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche per realizzare una contrattazione decentrata pienamente e totalmente diffusa e praticata su tutto il territorio nazionale.

 

Per questo la Uil ha deciso di investire in un progetto volto ad aprire, per la prima volta, le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie alla contrattazione decentrata.

 

DIGIT@UIL è il primo software informatico di archiviazione e analisi in Italia ( operativo da settembre) che fotografa l’attuale situazione della contrattazione decentrata nel nostro Paese. 

 

Si tratta, in estrema sintesi, della scomposizione e digitalizzazione degli accordi di secondo livello, selezionati a partire dall’archivio UIL, che permetterà di ricercare i singoli aspetti di interesse, estrapolarli e confrontarli con le altre sezioni dello stesso contratto, con tutti gli accordi presenti nell’archivio e con il Ccnl di riferimento.

 

Oltre 200 sono i contratti di secondo livello selezionati fino ad ora, più di 700 gli accordi aziendali e territoriali del settore privato, 9 le aree tematiche (relazioni industriali; appalti; mercato del lavoro; organizzazione del lavoro – orario; welfare – diritti e tutele; formazione- professionalità; ambiente, salute e sicurezza; istituti economici; salario di produttività) e oltre 6.000 le clausole contrattuali (informativa aziendale; assunzione a tempo indeterminato; part time; turni; smart working; banca ore; congedi parentali; asili nido; sostegno allo studio; livelli occupazionali; mansioni /inquadramento professionale; premio di produttività)

 

Attraverso l’archivio digitale Uil sarà possibile in tempo reale ricercare nei diversi contratti gli aspetti che più interessano e che possono essere utili sia a chi ha deciso di studiare e approfondire questa materia, sia a chi quotidianamente si trova ad affrontare l’ambito della contrattazione.

 

Grazie a questo sistema digitale, a titolo esemplificativo, è stato possibile verificare che tra le tematiche maggiormente presenti negli accordi ci sono il salario di produttività (72%), le relazioni industriali (68%), il  welfare (59%) e l’organizzazione del lavoro (56%).

 

Grande spazio, dunque, occupano le misure di welfare utili a dare risposte dirette alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.

 

Sempre ad esempio e sulla base dei parametri inseriti nel motore di ricerca, dei contratti che si occupano di welfare, il 10% contiene misure volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; il 12% si interessano di misure volte alla tutela della salute; il 9% prevedono la sanità integrativa; ben il 35% contengono norme sulla genitorialità, mentre solo l’8% si occupa di previdenza complementare. Infine, misure di welfare aziendale (soprattuttoflexible benefit, buoni pasto e sostegno allo studio) si ritrovano nel 26% dei casi analizzati.

 

Emerge, inoltre, che in alcuni ambiti, come la formazione e la salute e sicurezza, ci sono ancora troppe zone d’ombra. Occorrerebbe, di conseguenza, aumentare l’impatto della contrattazione decentrata su queste materie. 

 

Grazie all’analisi fatta attraverso DIGIT@UIL una constatazione ci appare evidente: la contrattazione collettiva costituisce un elemento imprescindibile per migliorare, da tutti i punti di vista, le condizioni di lavoro. Sempre più chi si appresta a svolgere un ruolo di rappresentanza dovrà, di conseguenza, aver maturato quelle conoscenze e quelle capacità atte a metterlo in condizione di ricercare le specifiche soluzioni ai determinati problemi che si troverà ad affrontare nelle diverse realtà nelle quali dovrà operare.

 

 

Roma, 11 luglio 2017