DL SICUREZZA  - Ivana VERONESE
Veronese: contenuti preoccupanti che violano i diritti della persona
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07/11/2018  Immigrazione.  

 

 

La UIL è molto preoccupata per i contenuti del Decreto Sicurezza/Immigrazione al quale, oggi, è stato dato il via libera dal Senato. 

 

Riteniamo che si configuri una palese violazione dei diritti della persona, che non porterà alcun bene alla convivenza civile di questo paese già da tempo incrinata da campagne discriminatorie e xenofobe.

 

Ci preoccupa, in particolare, il taglio dei fondi destinati all’accoglienza, con grave pregiudizio dell’ottima esperienza degli Sprar e del lavoro di tante associazioni della società civile. Misura che mina alla base le possibilità di integrazione di quanti arrivano o già vivono nel nostro Paese.  Tra le misure proposte ci allarmano quelle contrarie ai diritti della persona: infatti l´abolizione della protezione umanitaria, avrà pesanti conseguenze sulla gestione dei flussi migratori, in quanto produrrà inevitabilmente maggiore irregolarità. Inaccettabile è anche l’effetto di deterrenza che si vuole creare con misure mirate a peggiorare pesantemente le condizioni di vita degli oltre 600 mila migranti già arrivati via mare nel nostro Paese, minacciando di rinchiuderli in centri di detenzione fino a  sei mesi.

 

Anche sul piano della cittadinanza le misure adottate potrebbero assumere contenuti incostituzionali, laddove si rischia la creazione di due categorie di cittadini: gli italiani per nascita e quelli che hanno acquisito il nuovo status ma sono di origine straniera. A questi la cittadinanza, secondo il nuovo provvedimento, la si può togliere sia pure in presenza di reati gravi. Ancora: per la UIL la sospensione dell’esame della richiesta di protezione per i richiedenti asilo che hanno in corso un procedimento penale, prima che una sentenza definitiva certifichi una condizione di colpevolezza, è una misura grave che incrina il principio di presunzione di innocenza, pilastro del nostro ordinamento. 

 

La UIL aveva auspicato una revisione del decreto legge in sede di discussione parlamentare: purtroppo, non è andata così.   

 

 

 

 

Roma, 7 novembre 2018