Immigrazione  - Guglielmo Loy
Sempre più vittime di tratta e sfruttamento grave, triplicate le nigeriane
Loy (Uil), piano governo primo passo, ma più risorse da fondi Ue
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04/05/2016  | Sindacato.  

 

(ANSA) – Roma, 3 maggio 2016 - L'Italia è al primo posto, tra i 28 Stati membri Ue, per numero di vittime di tratta per sfruttamento sia sessuale che lavorativo: sarebbero almeno 50 mila, di cui solo 6.572 quelle emerse fino al 2013.

 

Secondo ILO, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, sono 21 milioni le persone costrette al lavoro forzato, 5,5 milioni i minori sfruttati sessualmente o per lavoro. Sono alcuni dei dati al centro di un seminario organizzato dalla Uil sul traffico di esseri umani.

 

Uno studio del sindacato ha evidenziato che in un anno, tra il 2014 e il 2015, sono triplicate le donne nigeriane sfruttate sessualmente: "Da 373 a 1.470 - ha sottolineato Maria Pia Mannino, responsabile del dipartimento politiche di genere del sindacato - e sono più presenti al Nord che al Sud".

 

Ma la maggioranza delle vittime di tratta, il 65%, viene da uno degli Stati Membri Ue, Romania e Bulgaria in testa. Gli arrivi dai Paesi terzi provengono soprattutto da Nigeria e Brasile. Quanto sia difficile aggredire il fenomeno, del tutto sommerso, lo testimonia l'Eurostat, che parla di soli 8.805 rinvii a giudizio e 3.855 condanne in tutta Europa  "Tendenzialmente il fenomeno della traffico di esseri umani è in aumento - ha sottolineato il segretario confederale della Uil Guglielmo Loy, a margine dell'iniziativa – in quanto anche legato alla crescita dei flussi migratori.

 

E questo picco negli ingressi in Europa attrae speculatori e organizzazioni mafiose.

 

Il governo ha approvato recentemente un piano nazionale d'azione contro tratta e grave sfruttamento, con misure di contrasto e prevenzione: è un primo passo concreto, che mira ad occuparsi del fenomeno nello specifico. Gli interventi riguardano la prevenzione, la cooperazione internazionale e l'assistenza e la tutela della persona coinvolta in questo traffico.

 

La tratta va contrastata seguendo i flussi di denaro, come si fa con la mafia, e togliendo le vittime dalla posizione di ricatto". Al momento, ha affermato Loy, sono stati stanziati 8 milioni di euro per progetti  di tutela della persona: "sono pochi, e si potrebbero aumentare indirizzando i fondi europei del Piano operativo sicurezza, che ammontano a un miliardo di euro in sette anni".