RSU  - PierPaolo Bombardieri
Con la UIL alle elezioni RSU nel Pubblico Impiego
Una forza plurale, diamoci del noi
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02/04/2018  | Sindacato.  

 

E’ l’anno degli anniversari illustri e a cifra tonda: i 70 anni effettivi della Costituzione italiana, i 40 anni del Servizio (poi Sistema) Sanitario Nazionale. Last but not least: le elezioni RSU nel pubblico impiego, che compiono 20 anni. Ricorrenze di libertà. Infatti saranno circa 3 milioni i lavoratori pubblici chiamati alle urne. E, evidentemente, il voto per le rappresentanze sindacali unitarie è anche l’unico esercizio democratico in ambito nazionale che permette di esprimere la preferenza nella sua declinazione più esplicita, consapevole e diretta. Peraltro, con una partecipazione molto significativa, ben oltre l’affluenza per le elezioni amministrative.

 

17, 18 e 19 aprile rappresentano una scadenza nevralgica: sia perché il risultato incide sulla rappresentatività sindacale ai tavoli nazionali e sia per la rilevanza che le RSU rivestono per i diritti dei lavoratori.

 

“E’ l’anno dei contratti” ha invocato e predicato profeticamente Carmelo con caparbia costanza. Ed ha avuto ragione, giacché ci affacciamo a quest’appuntamento avendo portato a compimento lo sblocco dei contratti dopo un decennio di blindatura settaria e liberticida e avendo rimesso al centro le persone sulla base dell’invertito rapporto di forza delle fonti di legge e contrattuale. In sostanza, grazie all’impegno della UIL e delle nostre categorie del pubblico impiego siamo riusciti a disinnescare e smontare l’impianto della legge Brunetta che sminuiva, limitava e privava i lavoratori di sacrosante agibilità restringendo notevolmente il perimetro dell’azione sindacale e negoziale. Apparteniamo alla scuola del riformismo che fa rima con realismo e per dirla con Federico Caffè ne La solitudine del riformista: “nei limiti delle sue possibilità, il riformista è un componente sollecito ad apportare tutti quei miglioramenti che siano concretabili nell'immediato e non desiderabili in vacuo. Egli preferisce il poco al tutto, il realizzabile all'utopico, il gradualismo delle trasformazioni a una sempre rinviata trasformazione radicale del «sistema»”.

 

Dunque, siamo sempre pronti alle critiche, ai rilievi ed ai suggerimenti ed anche ben consci che il miglioramento debba essere un motore continuativo; ma, altresì, siamo soddisfatti di quanto ottenuto con il massimo sforzo possibile e la passione che ci connota. Il lavoro coordinato da Antonio Foccillo è stato prezioso e qualificato e da qui ripartiamo per chiedere il consenso ai lavoratori dei comparti del pubblico impiego per continuare lungo questo sentiero, tortuoso, ma forti di essere una forza plurale e polimorfica ma coesa e con la medesima mission: il benessere collettivo. I diritti di un singolo sono i diritti di tutti, il riconoscimento individuale si riverbera sul risultato corale.

Ecco perché scegliere la UIL: dietro al singolo iscritto, delegato, collaboratore, funzionario, quadro e dirigente c’è un’intera comunità che ne sostiene la causa attraverso la propria professionalità e generosità...

 

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