UN PO' DI STORIA


Roma 6/8 dicembre 1953
1° CONGRESSO CONFEDERALE
Pace, Libertà, Lavoro

Si tenne, a Roma, il primo (secondo tenendo conto di quello costitutivo) congresso confederale che elesse Italo Viglianesi segretario generale della Uil. Il congresso approvò la linea sindacale seguita dalla Uil, schierata "contro l'offensiva combinata della classe padronale e del comunismo". Sono questi gli anni difficili della guerra fredda e della campagna per la produttività nella cornice del Piano Marshall per la ricostruzione dell'Europa occidentale dopo la seconda guerra mondiale. Accanto a Viglianesi membri della segreteria confederale erano: Bacci, Cariglia, Corti, Raffo, Rossi, Sommovigo e Vanni.

Firenze 9/12 febbraio 1958
3° CONGRESSO CONFEDERALE
Nuovi strumenti di lotta, più ampie prospettive per la classe operaia

La mozione finale del congresso individuava come problemi principali del Paese quello dello sviluppo occupazionale, delle riforme di struttura dell'economia, dell'unità dei lavoratori, dei condizionamenti della politica internazionale e dello sviluppo delle partecipazioni statali. Il problema di fondo era quello di salvaguardare i diritti dei lavoratori negli anni del "boom" economico che, in realtà, non risolse gli squilibri strutturali del Paese a cominciare dalla forbice nord-sud. La segreteria eletta dal congresso era composta da Viglianesi, Bacci, Benevento, Corti, Dalla Chiesa, Raffo, Rizzo (sostituito poi da Gatti), Simoncini e Vanni.

Montecatini 29 febbraio 4 marzo 1964
4° CONGRESSO CONFEDERALE
La programmazione rafforza l'azione sindacale e ne garantisce l'efficacia democratica

Sono gli anni del centro-sinistra che tenta di dare risposte concrete alla necessità di risolvere gli squilibri strutturali persistenti. Il congresso considerò pregiudiziale ad ogni effettivo progresso del paese il rafforzamento del potere contrattuale del sindacato. La segreteria confederale eletta dal congresso era composta da Viglianesi, Benevento Benvenuto Silvio, Corti, Dalla Chiesa, Raffo, Ravenna, Rossi, Simoncini, Tisselli e Vanni.

Chianciano 27/31 ottobre 1969
5° CONGRESSO CONFEDERALE
Un sindacato forte per una società giusta

Il quinto congresso della Uil, in pieno "autunno caldo", elesse Italo Viglianesi presidente della segreteria nazionale della Uil, della quale erano segretari generali Lino Ravecca (del Psdi), Ruggero Ravenna (del Psi) e Raffaele Vanni (del Pri). Membri della segreteria confederale erano: Benevento, Berteletti, Cesare, Dalla Chiesa, Rossi, Simoncini, Sommi, Tisselli e Torda. La Uil riformava la sua struttura e rinnovava i propri organigrammi adeguandosi ai mutamenti in corso nella società e nel mondo del lavoro.

Rimini 21/25 marzo 1973
6° CONGRESSO CONFEDERALE
L'unità della Uil per l'unità di tutti i lavoratori

Il congresso affrontò il dibattito relativo al processo unitario ed elesse la nuova segreteria confederale, composta da Vanni, Benevento, Berteletti, Manfron, Muci, Querenghi, Ravecca, Ravenna, Rossi, Rufino e Torda. Rappresentanti della Uil nella segreteria della Federazione Cgil-Cisl-Uil erano: Vanni, Ravecca, Ravenna, Rossi e Rufino. Sono questi gli anni del "pansindacalismo" ma anche gli anni difficili del terrorismo e della strategia della tensione.

Bologna 29 giugno 3 luglio 1977
7° CONGRESSO CONFEDERALE
Partecipare per cambiare

Il comitato centrale della Uil, il 30 settembre 1976, elesse segretario generale della Uil Giorgio Benvenuto. Il settimo congresso della Uil, confermò Benvenuto alla segreteria generale ed elesse gli altri membri della segreteria confederale: Bugli, Buttinelli, Luciani, Manfron, Ravecca, Ravenna, Rossi, Torda, Vanni e Zoni. Lo slogan del congresso era: "Un sindacato di partecipazione per l'unità tra i lavoratori, i giovani, le donne, i disoccupati". Il tema della partecipazione del sindacato era rivendicato come momento essenziale per il cambiamento del Paese.

Roma 10/15 giugno 1981
8° CONGRESSO CONFEDERALE
Dall'antagonismo al protagonismo

La Uil rivendicava il passaggio dall'antagonismo al protagonismo ed elesse la nuova segreteria composta da Benvenuto, Agostini, Bugli, Della Croce, Galbusera, Izzo, Larizza, Liverani, Luciani, Mattina, Mucciarelli e Sambucini. La Uil si schierò sostanzialmente contro la modifica degli automatismi salariali, ma la difficile congiuntura internazionale contribuì a determinare il rischio di una elevata inflazione e si fece sempre più evidente la necessità di adottare una politica dei redditi che consentisse di affrontare organicamente i problemi dell'economia. A causa del "taglio" della scala mobile e delle polemiche innescate da un referendum richiesto dal Pci per l'abolizione del provvedimento, nel 1984, venne sciolta la Federazione Cgil-Cisl-Uil.

Firenze 26/30 novembre 1985
9° CONGRESSO CONFEDERALE
Volgersi al nuovo

Il congresso di Firenze sancì una nuova stagione per la Uil, che in questa occasione si dichiarò "il sindacato dei cittadini", valorizzando il ruolo del sindacato anche fuori dal luogo di lavoro, per la difesa dei diritti dei lavoratori anche quando non lavorano. La Uil aveva già affrontato importanti inchieste sulle disfunzioni del Paese, tra le quali si segnala quella sul fisco "Io pago le tasse, e tu?" In questo modo la Uil dava una risposta concreta alla crisi che il sindacalismo stava vivendo e si proponeva come soggetto di una politica di concertazione che poteva dare buoni risultati per il Paese. Benvenuto venne confermato segretario generale della Uil.

Venezia 23/28 ottobre 1989
10° CONGRESSO CONFEDERALE
Far funzionare l’Italia

Così come al termine del nono congresso nazionale, Benvenuto venne riconfermato alla guida della Uil. Slogan del congresso: "Far funzionare l'Italia", in linea con la politica del sindacato dei cittadini e del ruolo concertativo e partecipativo dell'organizzazione sindacale.

Roma 3/8 maggio 1993
111° CONGRESSO CONFEDERALE
I diritti del lavoro, il lavoro per lo sviluppo

Nel febbraio del 1992 è diventato segretario generale della Uil Pietro Larizza. L'undicesimo congresso nazionale confermò Larizza alla guida della Uil. Nella relazione introduttiva Larizza chiese un "contratto per lo sviluppo", un contratto "per il risanamento e l'allargamento della base produttiva, coinvolgendo operativamente tutti i settori che debbono concorrere per lo sviluppo dell'azienda Italia. Un contratto per far funzionare l'Italia."

Bologna 4/8 febbraio 1998
12° CONGRESSO CONFEDERALE
… più sindacato

Significativo lo slogan: "... più sindacato". 1024 i delegati, 71 le delegazioni straniere, 66 i giornalisti accreditati. Il Congresso approva la nuova bandiera (che dal tradizionale rosso passa all'azzurro con un esplicito richiamo ai colori dell'Europa unita che la UIL, da sempre sostiene) e conferma Pietro Larizza alla guida dell'organizzazione.

Torino 3/6 marzo 2002
13° CONGRESSO CONFEDERALE
Più valore al Lavoro

Europa ed euro, federalismo, nuovo sistema politico, governo della globalizzazione sono le quattro novità che si affacciano nel dibattito congressuale e sollecitano l’azione sindacale al fine di tutelare con efficacia i diritti e gli interessi dei lavoratori. La Uil lancia nel XIII Congresso nazionale la proposta per un patto per la valorizzazione del lavoro, elemento di coesione tra generazioni, elemento di una nuova rivoluzione culturale che ripropone la persona al centro dell’evoluzione del sistema sociale. Un patto per il lavoro che è soprattutto un patto per lo sviluppo del Mezzogiorno. La Uil ritiene che bisogna modificare la politica contrattuale poiché si è conclusa una fase economica difensiva e si è aperta quella della ridistribuzione della ricchezza prodotta e degli aumenti dei salari reali. Inoltre è rilanciata la concertazione che ha consentito il risanamento finanziario dello Stato, l’ingresso nella moneta unica. La concertazione policentrica può e deve essere funzionale ad una politica di crescita e sviluppo, trasferendo questo modello di relazione anche a livello regionale, seguendo il modello istituzionale federalista.

Roma 25/28 giugno 2006
14° CONGRESSO CONFEDERALE
Il lavoro vera ricchezza del Paese

Basta con gli incidenti sul lavoro! È un dramma che non possiamo più accettare. Con questa parole Luigi Angeletti inizia la sua relazione congressuale, proprio per sottolinearne la reale drammaticità. Richiama le radici della UIL È il tempo di dare nuova forza e nuova linfa ad un’idea della politica propria del riformismo nel solco della più autentica tradizione laica e riformista. E, analizzando le condizioni economiche, sottolinea come la produttività resta il vero limite della nostra economia poiché le imprese hanno un basso tasso di innovazione però il livello di redditività resta soddisfacente grazie al basso costo del lavoro. Per la Uil l’obiettivo resta quello di elevare il tasso di crescita dell’economia. In questo senso Basta sacrifici, bensì politiche per lo sviluppo, e riduzione del cuneo fiscale che per noi vuol dire ridurre le tasse sul lavoro. Per ottenere ciò proponiamo per i prossimi quattro anni che non si paghino tasse sugli aumenti contrattuali. Si tratta di tenere insieme equità e sviluppo, giustizia sociale ed efficacia economica. Noi intendiamo questa proposta come anticipazione di una più generale e compiuta riforma del sistema fiscale. Inoltre, è necessaria un’intesa interconfederale che sia in grado di stabilire i criteri e le regole per la misurazione della rappresentatività. Mi fido di te. È il titolo di questa bella canzone di Jovanotti che abbiamo scelto come “colonna sonora” del nostro Congresso e possiamo dire: mi fido della Uil.

Roma 2/4 marzo 2010
15° CONGRESSO CONFEDERALE
UIL Il domani riformista

Il congresso si tiene durante la devastante crisi economica, iniziata due anni prima, ma di cui si sentono tutte le conseguenze. Per la UIL è necessario salvare l’occupazione, restituire dignità alle persone e offrire una speranza al Paese. La Uil intende farsi promotrice di una vera e propria “Alleanza per il lavoro e lo sviluppo”. Serve una strategia che si ponga obiettivi precisi e date certe per l’attuazione di specifici progetti già varati ma rimasti sulla carta. Inoltre noi siamo convinti della necessità di un rafforzamento del ruolo della bilateralità anche nei percorsi di collocamento, per l’attuazione dei progetti formativi e per la gestione di alcune forme di mutualità sul fronte degli ammortizzatori sociali. Per la UIL la sussidiarietà e bilateralità sono i pilastri su cui impiantare un nuovo stato sociale che abbia, in particolare, nella formazione lo strumento principale per costruire il futuro occupazionale. La valorizzazione del lavoro e di tutti i lavoratori dipendenti è stato il filo conduttore di tutti e tre i Congressi che la Uil ha celebrato nei primi dieci anni del Duemila. Noi abbiamo un progetto ambizioso. Vogliamo costruire il Sindacato Riformista e, dunque, vogliamo generare nuove alleanze sociali e politiche. Bisogna costruire un nuovo modello sociale fondato sull’equilibrio tra i tre fattori che generano sviluppo: il mercato, il lavoro, la persona.

Roma 19/21 novembre 2014
16° CONGRESSO CONFEDERALE
Lavoro Voglia di riscatto

Il congresso segna il passaggio dalla segreteria generale di Luigi Angeletti a quella di Carmelo Barbagallo, già Segretario generale aggiunto. La relazione di apertura dei lavori proprio per questo cambio è composta solo di analisi delle condizioni generali del Paese: la crisi economica, la disoccupazione galoppante, il ruolo dell’Esecutivo e la condizione della pubblica amministrazione come del confronto con la Confindustria. Nella relazione finale Carmelo Barbagallo invita a rilanciare con energia la contrattazione, affinché si aprano tavoli di confronto, impegna la UIL sulla riforma organizzativa nei territori, seguendo le decisioni prese alla Conferenza d’organizzazione, indica il ruolo che la UIL deve avere nel confronto con la Cgil e la Cisl, non nascondendo le tante difficoltà per riprendere il discorso unitario. Nel confronto con il governo la UIL è pronta alla discussione e a trovare soluzioni adeguate ai problemi dei lavoratori, ma anche dei cittadini. La nostra struttura è organizzata in maniera equilibrata. Ho sempre detto che nell’equilibrio c’è la Uil, eqUILibrio. Noi dobbiamo fare una struttura che rappresenti ciò che siamo, giovani, anziani, lavoratori, pensionati del nostro Paese.