"I dati, che arrivano in ritardo, diffusi oggi dall'Inps sull'assegno di inclusione non consentono un'analisi precisa circa le effettive ricadute del provvedimento sulle famiglie in povertà, ma confermano, se ancora ce ne fosse bisogno, che la nuova misura di contrasto alla povertà esclude migliaia di famiglie povere che un tempo rientravano nel reddito di cittadinanza, dimezzando la platea dei beneficiari". È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
"I numeri, quindi, sono tutt'altro che confortanti a fronte della crescita della povertà che negli ultimi anni ha avuto un aumento cronico e sempre più strutturale. L'assegno di inclusione - ha sottolineato Biondo - non risolve le principali criticità del reddito di cittadinanza, ma ne aggrava i limiti aggiungendone di nuovi, sottraendo il diritto a un reddito minimo e adeguato e disallineando il nostro paese rispetto alle politiche di contrasto alla povertà degli altri paesi europei".
"Non è più rinviabile - ha concluso Biondo - un incontro con la ministra del Lavoro per avere un'analisi chiara degli interventi messi in campo dalle misure che sostituiscono il reddito di cittadinanza, alla luce dei dati che sono del tutto sconfortanti".
Roma, 9 luglio 2024