“La proposta di emendamento della Lega sul pensionamento anticipato vincolato alla previdenza pubblica e complementare, non ci convince. Rischia di escludere giovani precari e artigiani, che non godono di strumenti previdenziali adeguati”.
Lo ha dichiarato il Segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“L’enfasi sull’uso del risparmio privato per integrare autonomamente la pensione complementare è una misura iniqua. Infatti, la carenza di reddito, l’instabilità economica e un mercato del lavoro precario non permettono ai giovani di versare contributi in modo regolare e consistente. Va anche sottolineato - ha rimarcato Biondo - che l’ipotesi di poter accedere alla pensione anticipata a 64 anni, con l’accumulo tra il sistema pubblico e quello complementare, rischia di escludere una larga fetta di popolazione. Per esempio, tutto il settore dell’artigianato, ad oggi, non dispone di una previdenza complementare”.
“Questa proposta - ha proseguito Biondo - è un rinvio di responsabilità che non affronta il futuro delle nuove generazioni e, oltretutto, peggiora i requisiti di accesso. Tra l’altro, per coloro che utilizzeranno questa uscita non saranno più sufficienti 20 anni, ma ne saranno richiesti 25, dal 2025, e 30, dal 2030”.
“Noi chiediamo una flessibilità in uscita a 62 anni, in linea con la media Ue, con la valorizzazione dei lavori gravosi e usuranti. Allo stesso tempo - ha aggiunto il Sindacalista della Uil - è necessario sia il ripristino di Opzione donna nella versione originale, includendo il lavoro di cura ai fini previdenziali, sia una campagna istituzionale di sensibilizzazione sui fondi pensione, con incentivi fiscali per favorire le adesioni. È altrettanto importante introdurre una pensione di garanzia per i giovani, senza dimenticare l’estensione del silenzio assenso, sul quale si erano presi degli impegni ancora una volta disattesi.”
“Serve una riforma strutturale - ha concluso il Segretario confederale della Uil - che renda il sistema pensionistico uno strumento di giustizia sociale e inclusione, con cui promuovere l’equità intergenerazionale e offrire un futuro sereno alle nuove generazioni, alle donne e alle categorie svantaggiate”.
Roma, 19 dicembre 2024