Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 09/01/2019
Sea Watch, accordo europeo raggiunto con Malta
Sea Watch, accordo europeo raggiunto con Malta
09/01/2019  | Immigrazione.  

 

Finita l'odissea per i 49 migranti a borso delle navi ong. L'annuncio del premier Muscat: a breve il trasborso a terra. Anche l'Italia ne prenderà alcuni. Conte prevale nel braccio di ferro con Salvini. L'organizzazione umanitaria: "La Ue rilascia gli ostaggi" 

 

di Alessandra Ziniti, La Repubblica

 

Roma, 09 gennaio 2019 - L’odissea dei 49 migranti da 19 giorni a bordo della Sea Watch e della Sea Eye sta per finire. Il premier maltese Joseph Muscat ha appena annunciato che l’accordo con la Ue è stato trovato e che a breve gli immigrati verranno trasbordati dalle due navi umanitarie su mezzi militari maltesi e portati a terra per poi essere redistribuiti tra otto Paesi europei. Tra questi, ha confermato Muscat, c’è anche l’Italia. Il premier Conte, che ieri nel braccio di ferro con Salvini aveva ribadito la disponibilità dell’Italia a prendere una quindicina di persone, ha avuto dunque la meglio sul ministro dell’Interno.

 

Decisiva è stata la mediazione di Bruxelles che è riuscita a trovare la quadra e a redistribuire oltre ai 49 delle Ong anche i 200 salvati nei giorni precedenti da motovedette delle forze armate de La Valletta.

Questa mattina il premier maltese Joseph Muscat ha incontrato a La Valletta il  premier libico Al Serraji in un vertice bilaterale convocato nel tentativo di trovare una soluzione al traffico di essere umani. “Dobbiamo trovare accordi per la sicurezza di tutti i Paesi del Mediterraneo e parlare di come i migranti vengono trattati nel vostro Paese”, ha detto Muscat consapevole che la Libia non può essere considerato un porto sicuro e dunque nessuno stato europeo e nessuna Ong consegnerebbe migranti alle motovedette libiche.

 

“Siamo disponibili al dialogo ma dobbiamo valutare tutto passo dopo passo, abbiamo grossi problemi di stabilità politica”, ha risposto Al Serraji.

 

"L'Unione europea rilascia i suoi 49 ostaggi". Così Sea Watch commenta su Twitter la notizia del via libera di Malta allo sbarco dei migranti fermi da giorni in mare. "Dopo 19 giorni in mare - si legge nella nota - i nostri ospiti hanno trovato finalmente un porto sicuro. E' una testimonianza di fallimento dello Stato, la politica non dovrebbe mai essere fatta a spese dei bisognosi. Grazie a tutti quelli che erano con noi in questi giorni".

 

Anche gli sforzi del presidente della commissione europea per l’immigrazione Avramopoulos sono da tempo tesi a trovare una soluzione definitiva condivisa, un meccanismo automatico di redistribuzione dei migranti a prescindere dal porto di sbarco. Ma gli Stati membri nicchiano e dunque, ogni volta, tocca mettere insieme le singole disponibilità. Ieri Germania e Olanda hanno aumentato la loro a 50 migranti a testa, l’Italia prenderebbe una quindicina di persone e altri quattro paesi hanno acconsentito a prendere piccoli gruppi.

 

Gli altri Paesi che hanno dato la disponibilità sono Francia, Portogallo, Irlanda, Romania e Lussemburgo. “In segno di buona volontà da parte di coloro che hanno riconosciuto le missioni di salvataggio effettuate da Malta nei giorni scorsi – ha precisato Muscat – altri 131 migranti già a Malta saranno trasferiti in altri stati membri”. Gli altri resteranno a La Valletta e 44, provenienti dal Bangladesh, verranno rimpatriati.

 

Su Twitter il Commissario Ue per le Migrazioni, Dimitris Avramopoulos ha dichiarato: "Sono felice che i nostri sforzi per far sbarcare i migranti a Malta abbiano portato risultati e che tutti coloro che sono a bordo vengono sbarcati adesso. Elogio Malta per avere consentito questo sbarco e gli Stati membri che hanno mostrato solidarietà attiva accettando i migranti".