Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 21/01/2019
Mediterraneo: i frutti dell’odio e dell’indifferenza
Mediterraneo: i frutti dell’odio e dell’indifferenza
21/01/2019  | Immigrazione.  

 

(di Beppe Casucci) Roma, 21 gennaio 2019 - 155 sbarcati in Italia, oltre 170 tra morti e dispersi: il bilancio delle prime tre settimane del 2019 è troppo tragico perché ci si possa passare sopra. Non si può cambiare pagina come se si trattasse di una semplice notizia di cronaca o di una conta fredda: non si tratta di fredde statistiche, ma di persone. Esseri umani con un carico di sofferenze e di sogni. Sofferenze come quelle patite dalle migliaia di migranti e profughi rinchiusi nelle carceri libiche e sottoposti ad ogni forma di violenza e sopraffazione. Sogni come quelli del bambino che nel 2015 era partito dal Mali con cucita in tasca la sua pagella scolastica, sperando valesse da lasciapassare in Europa, e che invece è morto in mare il 18 aprile di quell’anno.

 

L’anno scorso i morti per naufragio nel Mediterraneo sono stati 2.275, anche se l’Italia ne ha salvati ed accolti 23.370. Oggi è ancora peggio: i porti vengono chiusi, si proibisce alle navi delle ONG di salvare le persone, si lascia alla famigerata guardia costiera libica il compito di soccorrere chi rischia di affogare: tutto questo serve a impedire le partenze ed i naufragi? Evidentemente no. La politica della deterrenza, della guerra agli immigrati, dell’indifferenza verso la vita delle persone non produce più sicurezza: né per migranti e profughi, né per gli italiani. Produce solo rifiuto ed indifferenza. Al nostro Governo e all’Europa chiediamo una sola cosa: mettere al primo posto la vita delle persone.