Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 26/02/2019
Sciopero della fame di Rom e Sinti davanti a Montecitorio
Sciopero della fame di Rom e Sinti davanti a Montecitorio
26/02/2019  | Immigrazione.  

 

(Redazionale) Roma 26 febbraio 2019- Da questo pomeriggio davanti alla Camera dei Deputati una delegazione dell’associazione “Ketane – Rom e Sinti per l’Italia”, inizia uno sciopero della fame contro la violenza razzista. La protesta prende spunto da quanto accaduto nella metropolitana di Roma giovedì 21 febbraio, quando un passeggero ha ferito con un taglierino un bambino Rom di 12 anni. Il pretesto era l’accusa (non provata) che il bambino gli avesse rubato 70 euro. Purtroppo la cronaca di questi giorni è piena di episodi di razzismo e discriminazioni contro Rom e immigrati. Ad esempio la bambina di 18 mesi, colpita alla schiena con un fucile a piombini mentre era in braccio alla madre; oppure un uomo di etnia sinta che nel bresciano venne preso a fucilate mentre scappava dal suo camper al quale un criminale aveva dato fuoco.

 

Un crescendo di violenza che trova sostegno e giustificazione in una politica che ha assunto la ruspa come simbolo, lo sgombero come pratica e che incoraggia la giustizia fai da te. Via libera quindi all’odio, ora non bastano più le parole, sui social, sui media, nei bar, sui bus o nei supermercati, ora si passa alla violenza “educativa”, perché sei il nemico, la causa di tutti i mali, “zingaro” o “negro” , bambino o adulto che tu sia.

 

Se poi l’esempio viene dall’alto – il maestro che mette alla gogna il bambino nero a Foligno, il ministro dell’interno che porta la solidarietà e chiede la grazia per il criminale in galera per tentato di omicidio di un ladro di benzina inerme – cadono i tabù e quando questo avviene ci troviamo di fronte a un precipizio del quale nessuno conosce la profondità. In segno di resistenza civile a un razzismo che rende la nostra vita una lotta contro una violenza quotidiana la rete “KETHANE – Rom e Sinti per l’Italia” inizia uno sciopero della fame da martedì 26 febbraio in piazza Montecitorio.

 

“Vogliamo testimoniare la sofferenza dei Rom e Sinti in Italia, dicono i membri di Ketane,  il loro rifiuto di un razzismo che ha superato la soglia del pregiudizio per diventare pedagogia razzista sul campo. Chiediamo ai rappresentanti del popolo italiano, del quale noi siamo parte, il rispetto dei principi costituzionali che ci rendono uguali di fronte a diritti e doveri, chiediamo che sicurezza e giustizia abbiano lo stesso significato e valore per noi come per “ l’uomo bianco”; chiediamo di applicare la Costituzione riconoscendo e tutelando la minoranza rom e sinta come tutte le altre minoranze”.