: comunicato Stampa del 03/10/2019
Età fertile, ricorrenze giornate 2 e 3 ottobre
Età fertile, ricorrenze giornate 2 e 3 ottobre
03/10/2019  | PariOpportunitą.  

 

Carissime,

 

sul Corriere della sera del 2 ottobre è stata pubblicata una notizia che merita attenzione: in Italia ci sono stati 8.000 nati in meno nell’ultimo anno, e siamo a 146.000 in meno rispetto a 11 anni fa.

 

L’analisi, che potrete trovare qui,  dimostra che la distribuzione dei dati è indipendente dal livello di “welfare” del territorio.

 

Il sottotitolo dell’articolo è ancora più forte: “Potenziare l’occupazione femminile e i posti negli asili-nido non basta: sono diminuite le donne in età fertile”.

 

Ogni governo, con motivazioni e modalità diverse, si occupa di maternità sia dal punto di vista sociale che individuale, appostando risorse per qualche anno (“bonus”) o disponendo misure legislative (congedi per i padri), il che rende evidente l’attenzione al tema indipendentemente dal giudizio che ognuno può dare alle misure adottate.

 

Ma l’articolo offre un diverso punto di vista: evidenzia che anche lì dove le condizioni sono buone, il tasso è calato ugualmente, anche in territori nei quali l’occupazione è stabile e i servizi sociali presenti ed efficienti, in quanto è legato all’età fertile (tra i 15 e i 49 anni) delle donne che lì vivono.

 

E’ un dato nuovo, finora non assurto agli onori della cronaca. Ma va considerato: e lo fa benissimo l’autore, Federico Fubini,  nella chiusura dell’articolo: “Oggi l’Italia paga un’incuria di decenni sulle politiche familiari. La prima recessione di nascite fra il 1975 e il 1995 sta riducendo oggi il numero di donne fertili e ciò accelera una seconda crisi e, in futuro, rischia di innescarne a catena altre più gravi. Una finestra biologica si sta chiudendo. Per riaprila, nessuno può escludere a priori che occorra dare uno sguardo nuovo anche a un’immigrazione gestita con ordine.”

 

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Questa frase finale dell’articolo mi dà modo di ricordare che il 3 ottobre è la giornata nazionale istituita per ricordare le vittime dell’immigrazione , a sei anni dalla strage di Lampedusa in cui persero la vita per lo più donne e bambini.

 

L’immagine di Aylan dopo quattro anni ancora scuote le coscienze, il pensiero del ragazzo 14enne di Mali che aveva portato con sé, cucita nella giacca, la pagella scolastica di cui andava orgoglioso, ancora ci devasta quando paragoniamo questi bimbi ai nostri. Bimbi e donne che muoiono per una speranza, viaggiando assieme ad uomini anche sconosciuti per scappare da guerre, carestie, povertà, passando da un abuso ad un altro, abusi di cui ancora troppo poco si sa… ma sono immaginabili, pensando a quante donne viaggiano incinte dopo mesi di reclusione in campi lager e a quanti uomini e ragazzi arrivano storpiati o con ferite in cancrena.

 

In circa vent’anni le vittime di naufragio nel Mediterraneo sono state calcolate in circa 40.000. Calano gli arrivi attraverso questa tratta, ma i dati dicono che non calano le vittime: nel 2019 sono già state superate le mille vittime di naufragio – siamo a 1.028 - nel “Mare Nostrum”.

 

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Ogni giorno dell’anno è dedicato ad una ricorrenza: voglio chiudere con un sorriso, ricordando che ieri, 2 ottobre, è stata la giornata dei nonni.

 

E come potrete leggere qui anche la UIL li celebra, ricordando che i nonni sono “un grande supporto per le famiglie, sia dal punto di vista economico, che nella gestione dei nipoti, soprattutto quando i genitori lavorano.

 

Sono 2,7 milioni le famiglie che integrano il reddito familiare con le pensioni dei nonni, che, quando presenti, svolgono funzioni di accudimento sostituendosi, il più delle volte, alla carenza o assenza di servizi di supporto alla genitorialità e, più in generale, alla mancanza di politiche di welfare e conciliazione.

 

I nonni sono i custodi della nostra storia, depositari della memoria, delle tradizioni, degli antichi saperi; il loro lavoro di cura, gratuito, è inestimabile, fondamentali per lo sviluppo e la crescita delle bambine e dei bambini. I nonni sono una risorsa preziosa che va preservata e tutelata con adeguate politiche in termini di prevenzione, salute e in un’ottica di invecchiamento attivo.”.

 

Mi piace la foto che abbiamo scelto per accompagnare questo articolo, e che trovate qui:

 

Siamo a Campoli, nel beneventano, e queste sono donne che nella “chiazzolla” (piazzetta) tutti i pomeriggi fanno da nonne ai piccoli che vivono nel vicino centro di accoglienza. Bimbi, a prescindere dal colore, nonne, a prescindere dalla regione, mamme, a prescindere, in difficoltà.

 

Abbracci