: comunicato Stampa del 05/11/2019
La giornata conclusiva del progetto europeo Rebalance
La giornata conclusiva del progetto europeo Rebalance
05/11/2019  | PariOpportunità.  

 

Il 24 ottobre si è svolta la giornata conclusiva del progetto europeo Rebalance.

 

E’ stata una giornata intensa ed interessante, ottimamente riuscita, di cui siamo finalmente in grado di fornirvi il materiale conclusivo.

 

Trovate quindi in allegato:

 

- Il “saluto iniziale”, la relazione con cui ho aperto i lavori a nome di CGIL CISL e UIL;

- il rapporto finale, che potrete salvare anche scaricandolo in italiano qui;

- Il “toolkit”, ovvero la “cassetta degli attrezzi”, una sintesi delle azioni consigliate, in italiano per una più agevole lettura;

- Le foto dell’evento;

- Il video che la UIL TV ha preparato per l’evento, con i commenti di Ivana Veronese e miei.

 

Ciò che il progetto Rebalance ha messo in evidenza è che esistono forti diversità tra i paesi europei in materia di conciliazione. Soprattutto ha fatto emergere che le donne sono più “sacrificabili” in quanto, guadagnando mediamente meno dei coniugi, la loro assenza dal lavoro “costa meno” alla famiglia.

 

Incentivare quindi i congedi parentali, aumentando le indennità con cui sono retribuite le assenze, aggiungendo giorni in più per il padre, aumentare i giorni per entrambi se entrambi ne usufruiscono, sono le azioni che emergono come necessarie per politiche più eque, assieme ad investimenti seri in servizi di assistenza e cura.

 

La CES da tempo è impegnata per una vera parità sui luoghi di lavoro ed assenza di discriminazioni. Dall’Europa arrivano le sollecitazioni ad adeguare le legislazioni nazionali su molti temi.

 

Ora tocca ai paesi aderenti all’Unione dimostrare che vogliono davvero agire.

 

La Ministra per le Pari Opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, presente a Rebalance, è stata fortemente sollecitata a recepire quanto prima in Italia la direttiva “Worklifebalance – conciliazione vita lavoro” deliberata in Europa lo scorso maggio: ha detto di essere pronta a farlo, seppur modulandone alcuni parametri.

 

Tocca noi quindi non demordere anzi, insistere per la sua rapida attuazione, sollecitando in ogni occasione l’attenzione alla soluzione alle problematiche che sono ancora ritenute “femminili” e non “sociali”: in fondo il problema è davvero tutto qua!!!

 

Abbracci