La manifestazione di stamani ha dato una forte risonanza e visibilità alle tante voci del nostro pubblico impiego. Un’importante testimonianza di presenza e di partecipazione del motore della macchina amministrativa, istituzionale e formativa che giorno per giorno fa camminare il nostro Paese.
Una piazza che, nel susseguirsi degli interventi, ha fissato le priorità per tre milioni di lavoratori: dal rinnovo dei contratti alla stabilizzazione degli ancora troppi precari; dal superamento delle tante disparità che hanno pesato, e continuano a farlo, sul pubblico impiego, in primis la malattia, alla copertura delle pesanti carenze organiche in settori nevralgici per i servizi a tutela del benessere dei cittadini; dal riordino dei sistemi di classificazione del personale allo sblocco delle progressioni di carriera e così via. Tante vertenze che attendono risposte che, purtroppo, continuano a non arrivare e che per questo ci hanno visti scendere in piazza.
Chiediamo urgentemente un confronto con il governo sul merito dei tanti punti aperti per trovare soluzioni condivise e restituire dignità professionale, partecipazione e ruolo a quel sistema pubblico che la Ministra Dadone ha definito proprio ieri in Parlamento “la dorsale del sistema Italia”!
Oggi è stata l’ennesima dimostrazione che la UIL e il sindacato confederale tutto sono pronti a fare la propria parte e non aspettano altro che la convocazione per l’avvio del confronto sul un protocollo di intesa più volte richiesto.
Abbiamo apprezzato la disponibilità della Ministra a raggiungere un accordo “che raccolga impegni e esigenze per un percorso condiviso e costruttivo” che guardi “ad una P.A. alleata, snella, aperta” partendo “dalle persone e dall’organizzazione del lavoro”. Tutto questo deve essere propedeutico a rinnovare rapidamente i contratti che hanno già un anno di ritardo rispetto alla scadenza naturale e che necessitano di finanziamenti ulteriori.
Roma, 12 dicembre 2019