Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 20/01/2020
Messico, l’integrazione passa per il lavoro: 232 milioni di migranti che saranno 30 milioni in più entro il 2030
Messico, l’integrazione passa per il lavoro: 232 milioni di migranti che saranno 30 milioni in più entro il 2030
20/01/2020  | Immigrazione.  

 

I dati delle Nazioni Unite che riguardano circa il 3% della popolazione mondiale. La partecipazione alla vita economica è un diritto indispensabile per l’integrazione delle persone

 

di Vittoria Romanello, La Repubblica

 

Città del Messico, 15 gennaio 2020 - L’integrazione passa per il lavoro. Esistono all’incirca 232 milioni di migranti internazionali (circa il 3% della popolazione in tutto il mondo) e si stima che il numero totale aumenterà di 30 milioni entro il 2030. La mobilità umana è un fenomeno complesso e multidimensionale interconnesso con altri fenomeni come i cambiamenti climatici e i conflitti, la violenza e le epidemie. Quindi, è necessario disegnare un quadro strategico, al di là delle politiche nazionali che consenta l'integrazione della popolazione migrante, e per poterci riuscire il lavoro risulta un elemento fondamentale.

 

L’importanza delle istituzioni bancarie per le migrazioni. Nel processo di riduzione della vulnerabilità di un individuo e della sua famiglia, la possibilità di avviare e gestire un'impresa, un importante strumento di mobilità sociale, è sempre più legata all'accesso alle azioni del sistema finanziario. Durante il vertice del G20 a Los Cabos, in Messico, avvenuto nel giugno 2012 - momento fondante anche per l'affermazione di principi regolatori dei processi di inclusione, cui parteciparono 25 Paesi, più due rappresentanti dell'Unione Europea - i Paesi membri adottarono diversi indicatori per misurare l'inclusione (The Basic Set), con l'obiettivo di rafforzare il processo di standardizzazione dell'accesso ai servizi finanziari. Si affermò, in sostanza, il principio secondo il quale occorre coinvolgere gli operatori finanziari, le differenti istituzioni bancarie e i governi per promuovere l'inclusione finanziaria delle persone migranti, in un contesto di mobilità.

 

L'attenzione ai profughi del Venezuela. Durante il Foromic 2019, il Foro per l’innovazione in America Latina e i Caribi, organizzato dalla Banca Interamericana per lo sviluppo (BID) si è occupato del tema, dando impulso a progetti pilota, come Progreso Sin Fronteras della banca colombiana Bancamia, che sta offrendo programmi di credito e educazione finanziaria a centinaia di rifugiati venezuelani. Foromic, il principale evento in America Latina e Caraibi sulla questione dell'inclusione, si è tenuto a Punta Cana, nella Repubblica Dominicana, dal 30 ottobre al 1° novembre scorso, con il tema di "Reinventare l'inclusione". Il forum è stato organizzato dal gruppo IDB, guidato da IDB Lab, il laboratorio di innovazione del gruppo. Ci si è concentrati su come reinventare l'inclusione attraverso idee creative, soluzioni digitali e nuovi modelli di business. Intenti purtroppo finora solo annunciati e che non hanno prodotto al momento alcun esito concreto. L'evento di Punta Cana non è stata che la piattaforma per tentare di riunire innovatori e attori globali e locali intenzionati a risolvere i problemi dell'inclusione dell'America Latina e dei Caraibi.

 

Regolarità e mercato formale. Eppure - è convinzione diffusa - i migranti possono contribuire allo sviluppo delle comunità in cui vivono e lavorano: attualmente tra il 10 e il 15% della migrazione è irregolare, sia in termini di ingresso nel paese di destinazione che dal punto di vista della regolarità dei rapporti di lavoro: due fenomeni strettamente correlati. Le migrazioni irregolari e il lavoro "informale" hanno a che fare con gli alti livelli di sfruttamento, con il lavoro forzato e con una maggiore probabilità di altre violazioni dei diritti umani. Per questo i due fenomeni sono legati ai diritti di cittadinanza. Un passo importante per uscire dall'informalità è la possibilità di accedere ai servizi finanziari, senza i quali i pagamenti devono avvenire necessariamente in contanti, una modalità che impone oggettivamente di ricorrere al mercato informale.

 

La necessità di partecipare economicamente. In economia, il concetto di costo-opportunità viene utilizzato per misurare il potenziale che deriva dall'uso mancato di un'opportunità associata a un fenomeno o comportamento economico. Applicando il concetto al fenomeno migratorio, ciò rappresenta un importante indicatore dell'opportunità di valorizzare il patrimonio economico e sociale associato all'integrazione dei migranti: una questione che connette la cittadinanza politica con la economica. La partecipazione al sistema economico costituisce un aspetto rilevante nel più ampio processo di integrazione sociale, creando di conseguenza anche maggiori possibilità di partecipazione nel sistema di regole e convenzioni sociali. Un processo in cui l'inclusione finanziaria è un elemento decisivo. L'accesso ai servizi finanziari e il loro uso sono un presupposto per la partecipazione alla vita economica: accesso strumenti di assistenza sociale, fino all'accesso al mercato del lavoro vero e proprio.

 

Le iniziative di microfinanza nei Paesi d’origine. Pensando alle comunità rurali da dove proviene la maggior parte delle persone migranti e alle loro famiglie, spesso sono le donne quelle che restano e che devono tenere i conti, CODESPA, una ONG che lavora in America Latina, si è occupata di promuovere la microfinanza comunitaria in Guatemala, sviluppando il Programma `EntreTODOS. Gruppi di educazione al risparmio e al credito´. EntreTODOS è formato da gruppi di persone che si trovano in una situazione di povertà o povertà estrema e che si uniscono per contribuire con una quantità regolare di denaro. Con questo formano un fondo comune per concedere prestiti tra i propri membri. Ciò consente loro di generare profitti per se stessi e di avere accesso alla liquidità per coprire i loro bisogni. Questo modello ha vantaggi, che vanno oltre l'accesso al risparmio e al microcredito, come l'educazione finanziaria, la riduzione della vulnerabilità e la promozione della solidarietà e dell'associatività tra i suoi membri.

 

La buona pratica nostrana. In Italia esiste L’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti è un progetto pluriennale, nato dalla collaborazione fra il Ministero dell’Interno e l’Associazione Bancaria Italiana (ABI). Prima esperienza in Italia e in Europa, l’Osservatorio intende fornire uno strumento di analisi e monitoraggio costante e organico del fenomeno dell’inclusione finanziaria dei migranti nel nostro paese, fornendo ad operatori e istituzioni strumenti di conoscenza e di interazione che consentano di individuare e definire strategie integrate per il suo rafforzamento e ampliamento.