Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 17/02/2020
Partita a gennaio la fase operativa dell’iniziativa finanziata dalla CE
Partita a gennaio la fase operativa dell’iniziativa finanziata dalla CE
17/02/2020  | Immigrazione.  

 

(redazionale) Roma, 17 febbraio 2020 – Si è tenuto lo scorso 13 febbraio a Bruxelles, lo Steering Committee delle Trade Unions ed associazioni co-promotori del progetto CES UnionMigrantNet (UNM). La riunione si è svolta presso la sede della Confederazione europea dei sindacati. Il progetto _ finanziato dalla UE - coinvolge 8 municipalità e relative organizzazioni sindacali e numerose associazioni operanti in cinque 5 paesi. La CES è capofila e responsabile di fronte alla Commissione Europea. I paesi coinvolti dall’iniziativa sono la Grecia (municipalità di Atene); Italia (Milano, Trieste e Pordenone); Bulgaria (Sofia e Dolna Malina); Slovenia (Ljubljana) e Belgio (Liegi). Per l’Italia sono coinvolte l’Anolf, la Cisl, e la UIL. La riunione, che ha visto la partecipazione dei co-promotori dell’iniziativa, è stata coordinata dal dirigente della CES Marco Cilento e introdotta dal Segretario Confederale di ETUC Ludovic Voet. Per la UIL era presente Giuseppe Casucci. Il progetto – formalmente partito da inizio gennaio e che avrà la durata di 30 mesi - si svolgerà lungo due direttrici: la prima è quella relativa all’inclusione lavorativa di rifugiati e richiedenti protezione, nei cinque Paesi prescelti, con l’aiuto delle 8 municipalità ed il sostegno delle parti sociali a livello locale. Il modello di svolgimento è quello dei progetti Labour Int 1 e 2 realizzati ed in corso di completamento a Milano e Caserta, nonché in altri paesi europei. Il modello Labour-Int ha un approccio multi-stakeholder e prevede varie azioni, tra cui: selezione, valutazione delle competenze dei migranti coinvolti, moduli formativi linguistici, professionali e di educazione civica, nonché diritti sindacali; seguono poi tirocini aziendali di alcuni mesi e auspicabilmente una positiva conclusione con l’inserimento lavorativo in azienda dei partecipanti ai corsi. L'obiettivo generale dell’iniziativa è promuovere l’inclusione dei migranti nel mercato del lavoro a beneficio diretto di richiedenti asilo e rifugiati. Basandosi sull'interesse e le capacità delle imprese, delle camere dell'industria e del commercio, dei sindacati e delle associazioni di migranti, il progetto promuove percorsi di integrazione multilivello. 

 

La seconda linea d’azione riguarda il rafforzamento del portale di UnionMigrantNet, già attivo da oltre sei anni, che ha prodotto scambi di informazioni e buone pratiche in materia migratoria tra sindacati ed associazioni di varie nazioni UE. Il nuovo progetto prevede il rafforzamento e l’ammodernamento del sistema già esistente, con l’apporto di nuove tecnologie capaci di far dialogare 56 contact point (sportelli) in vari Stati Membri. A differenza della fase passata di UMN che si limitava al dialogo tra postazioni sindacali europee, il nuovo progetto si propone di aprirsi e rivolgersi direttamente ai potenziali utenti (migranti, rifugiati e richiedenti protezione internazionale), fornendo informazioni e servizi in materia di immigrazione su vari aspetti, tra cui: legislazione in materia di immigrazione ed asilo,  diritti e condizioni di lavoro; pratiche amministrative relative allo status di immigrazione; accesso al mercato del lavoro; ricongiungimento familiare; informazioni sociali e culturali relative al Paese di destinazione; sfruttamento lavorativo e tratta; diritti sindacali e affiliazione. Si tratta, naturalmente, di attività che sindacati e patronati già svolgono nei rispettivi Paesi e che verrebbero ora messi in grado di fornire servizi specializzati e realizzare programmi di seguimento del percorso migratorio delle persone tra vari paesi, nonchè accordi di affiliazione tra sindacati di diversi Stati membri della UE.

 

Tra gli obiettivi: creare un nuovo meccanismo di registrazione con maggiore visibilità dei contact points; progettazione e realizzazione di 1 hub desk nazionale online di UMN per ciascun Paese partecipante al progetto, capace di coprire l'intero territorio nazionale con personale dedicato. Tutti gli sportelli saranno geo-localizzati. Tra gli strumenti: lo sviluppo e l’implementazione di una strategia e-marketing; migliorare la visibilità di UMN nei social media sviluppando profili dedicati in Facebook, Twitter Youtube e Flickr. Risultati attesi: un più facile accesso ai contact points di UNM e la loro interazione attraverso il portale; maggiore diffusione del sistema tra i cittadini di paesi terzi; aumento del numero di organizzazioni sindacali coinvolte, di sportelli attivi, di utenti migranti, di iscritti ai sindacati. Nel mese di maggio verrà realizzata la prima conferenza di lancio del progetto, con la partecipazione di oltre cento sindacalisti ed attivisti sociali impegnati nel progetto e provenienti da vari Paesi.