Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 17/04/2020
Senza diritti dei lavoratori non si risolve l’emergenza della filiera alimentare europea
Senza diritti dei lavoratori non si risolve l’emergenza della filiera alimentare europea
17/04/2020  | Immigrazione.  

 

16 aprile 2020 - Un appello all’Unione europea per rivedere il proprio sistema agricolo e alimentare per renderlo più conforme ai diritti, più equo e più verde. Lo hanno sottoscritto ventisette organizzazioni che operano in ambito nazionale ed internazionale, fra cui ASGI, EFFAT (Federazione europea dei sindacati alimentari, agricoli e turistici),Intersos, EPHA (European Public Health Alliance),  Fair Trade Advocacy Office,OSEPI (Open Society European Policy Institute), Oxfam, PICUM (la piattaforma per la cooperazione internazionale sui migranti irregolari) e Slow Food Europe. Le organizzazioni firmatarie chiedono misure urgenti e riforme strutturali per affrontare gli impatti della nuova pandemia di coronavirus sull'agricoltura dell'UE e sui lavoratori agroalimentari.

 

La carenza di manodopera nell’attuale fase pandemica dimostra che l’agricoltura europea dipende in larga misura dai lavoratori migranti, molti privi di documenti, che rappresentano una percentuale significativa di coloro che raccolgono la nostra frutta e ortaggi, così come si occupano del confezionamento e la lavorazione dei nostri alimenti. “Ciò che la mancanza di lavoratori nei campi dovrebbe anche dimostrare è che le condizioni di lavoro nel settore agroalimentare sono state ignorate per troppo tempo” si legge nel documento congiunto. “Le misure a breve termine non sono sufficienti. Sebbene sia importante sostenere gli agricoltori in questa crisi, iniettare più denaro in un sistema guasto non lo risolverà. Al contrario, queste misure potrebbero finire per sovvenzionare gli inquinatori e senza favorire affatto i lavoratori, poiché più soldi per gli agricoltori (intesi come datori di lavoro) non sono garanzia di salari più alti e di lavoro dignitoso, né di occupazione e migliori condizioni abitative per i lavoratori agricoli”. 

 

La pandemia potrebbe offrire all'UE l'opportunità di rivedere il proprio sistema agricolo e alimentare per renderlo più verde e più rispettoso dei diritti, con catene di approvvigionamento più giuste, prezzi adeguati sia per gli agricoltori che per i consumatori e diritti garantiti per i lavoratori. Il documento contiene nello specifico sei proposte

 

- affrontare con urgenza la situazione dei lavoratori agroalimentari durante la pandemia di COVID-19;

 

- trasformare la nuova PAC (la Politica Comune Agricola dell’Unione Europea) per renderla socialmente e ambientalmente sostenibile, anche in linea con il Grean Deal Europeo;

 

- includere un focus sui lavoratori nella strategia Farm to Fork per il cibo sostenibile per garantire che il benefit sia distribuito più equamente lungo la filiera alimentare;

 

- garantire pieno accesso al lavoro regolare per i lavoratori migranti e rifugiati;

 

- migliorare l’iter per ottenere i permessi di soggiorno per lavoro per i migranti extracomunitari e far rispettare i diritti dei lavoratori migranti e rifugiati; 

 

- introdurre norme europee obbligatorie di due diligence sui diritti umani e ambientale. 

 

La stragrande maggioranza delle imprese europee intervistate per un recente studio pubblicato dalla Commissione europea ha richiesto uno strumento Ue vincolante sulla due diligence in materia di diritti umani.

 

Leggi l’appello “Senza diritti dei lavoratori agro-alimentari, la filiera alimentare europea si muove su terreno accidentato

 

Fonte: ASGI