Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 13/05/2020
L’urgenza dell’emersione dalla irregolarità e lavoro nero per gli stranieri in tempo di pandemia
L’urgenza dell’emersione dalla irregolarità e lavoro nero per gli stranieri in tempo di pandemia
13/05/2020  | Immigrazione.  

 

Tra poche ore il Governo dovrebbe varare un dpcm in cui oltre a misure di sostegno all’economia e regole sanitarie per il lavoro in sicurezza, tratterà anche del tema dell’economia sommersa e dei migranti attivi in essa in forma irregolare. Di seguito alcune considerazioni.

 

(redazionale) Roma, 13 maggio 2020 - Le difficoltà economiche e sociali in questi  tempi di Coronavirus sono purtroppo già noteil blocco delle frontiere, la perdita di posti di lavoro ed i problemi sanitari rischiano di diventare una pesante ipoteca per il presente e per il futuro di tutti i lavoratori, in particolare quelli stranieri.

 

Attualmente centinaia di migliaia di lavoratori (stagionali e non) incontrano problemi a rientrare in Italia (malgrado la regolarità del loro status);  altri non sono potuti rientrare nei paesi di origine e sono rimasti intrappolati in Italia, spesso senza  lavoro e privi di un tempestivo supporto degli  ammortizzatori sociali.

 

Anche  gli attraversamenti via mare continuano, sia pure con maggiore difficoltà e maggiori rischi per la sicurezza e la salute dei migranti, anche per il sequestro delle navi, l’assenza di attività pubbliche di search and rescue e i timori di contagio causati dall’estendersi dell’epidemia di Covid 19.

 

A tutto ciò va aggiunta l’atavica presenza in Italia di un grande numero di migranti irregolari (numero raddoppiato con la promulgazione dei decreti sicurezza nel 2018.<Invisibili>come sono stati definiti, spesso costretti a subire le condizioni di sfruttamento nell’economia sommersa e per i quali i diritti contrattuali e sociali sono di fatto negati. Attualmente si sta per arrivare ad una forma parziale di regolarizzazione, promossa dal Governo, certamente positiva e che speriamo porti all’emersione di un numero consistente di lavoratori nell’agricoltura e nei servizi alla persona; una proposta di emersione che presenta però  alcuni punti interrogativi non risolti, riguardo a chi potrà accedere o meno alle procedure di emersione e a quali condizioni. E che succederà se, al termine di un permesso per  ricerca di occupazione di sei mesi, per il migrante sarà impossibile trovare un lavoro regolare.

 

Più in generale, i  grandi problemi sono già ora la caduta delle attività economiche e la conseguente disoccupazione che colpisce pesantemente lavoratori italiani e stranieri. Per i primi si presenta un futuro di maggiore povertà e rischi di esclusione sociale. I cittadini di paesi terzi, d’altra parte, sono oggi già pesantemente pregiudicati dalla perdita del lavoro  e dal non poter ritornare nei paesi di origine a causa del blocco sostanziale delle frontiere. Inoltre, non tutti questi lavoratori godono di sostegno pubblico (ammortizzatori sociali):  per loro quindi la prospettiva della povertà e di mancanza di futuro appare tetra e probabile. Ci chiediamo, inoltre,  se il rischio non possa essere a breve quello della crescita di conflitti sociali interetnici causati dagli effetti catastrofici della pandemia sul piano economico e sociale.

 

Ci auguriamo che il Governo accetti di incontrare le organizzazioni sindacali le quali hanno presentato, da molte settimane, precise proposte a tutela dei lavoratori italiani e stranieri. In particolare si è chiesto:

 

- maggiore equità per tutti nell’accesso agli ammortizzatori sociali;

 

- emersione di tutti coloro che operano nell’economia sommersa o la cui espulsione sia una conseguenza dei decreti sicurezza; 

 

- Rientro in un sistema diffuso di accoglienza, in condizioni sanitarie di sicurezza, per chi oggi vede messo a rischio la propria ed altrui salute a causa della pandemia e dell’emarginazione conseguente alle norme della legge 132/2018.

 

E’ anche necessario rivedere la normativa sull’immigrazione e sulla cittadinanza, contestualizzando diritti e doveri alla luce della situazione attuale pandemica e dei possibili effetti futuri, economici e sociali.