È un decalogo, ma di proposte concrete, quello che la Uil lancia in occasione del Convegno organizzato dal Servizio del Segretario Confederale, Domenico Proietti, sul tema “Dall’emergenza un’opportunità: progettare un rinnovato servizio sanitario nazionale”. Si tratta di dieci proposte che “la Uil offre all’attenzione del Governo, del Parlamento, di tutti i gruppi politici e di tutte le forze sociali e chiede di aprire un confronto di merito su questi temi, per individuare soluzioni utili all’esigenza del rinnovamento del Servizio Sanitario Nazionale e di tutti i cittadini”. Tra le rivendicazioni avanzate dal Sindacato di via Lucullo si va dal rafforzamento dell’offerta sociosanitaria a livello territoriale allo sviluppo della medicina territoriale; dagli investimenti per le RSA e per le Cure di lungo termine alla programmazione delle attività diagnostiche; da più risorse umane nel sistema sanitario alla legalità del SSN; dalle nuove attività di audit clinico all’ammodernamento dell’edilizia sanitaria e al rinnovo delle tecnologie sanitarie; dalla prevenzione, sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro agli investimenti nella ricerca scientifica e sanitaria. Il tema di fondo resta quello dell’utilizzo dei soldi del Mes.
“I dati - ha sottolineato il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri - sono preoccupanti: nel corso degli anni, la sanità pubblica ha subito un taglio di 37 miliardi. Negli ultimi tempi, 19 milioni di persone si sono rivolte alla sanità privata, perché non sono riuscite a farsi curare dalla sanità pubblica. Inoltre, 750 mila persone si sono spostate dal proprio territorio per ottenere assistenza sanitaria. Ecco perché, oggi, c’è bisogno di investimenti strutturali: quelle risorse servono per la sanità del nostro Paese che, lo ripeto, non è in grado di assicurare la stessa tipologia di assistenza su tutto il territorio nazionale. A coloro che si oppongono all’uso del Mes, dunque - ha concluso Bombardieri - propongo di andare all’ospedale di Locri, in Calabria: poi ne riparliamo”.
Roma, 2 ottobre 2020