“Siamo disponibili a un ulteriore confronto, ma se non dovesse arrivare una risposta precisa, siamo pronti con la mobilitazione a tutti i livelli, fino ad arrivare allo sciopero generale. Per noi viene prima la vita e la tutela del lavoro e dei lavoratori. Chi fa scelte diverse si deve assumere la responsabilità dello scontro sociale in questo Paese”.
Così il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ai microfoni di Rainews24, ha sintetizzato l’esito dell’incontro con il Governo su cassa integrazione e licenziamenti, sospeso con un nulla di fatto, nella tarda serata di ieri, e in attesa di essere ripreso nel pomeriggio di domani. “Il Governo - ha proseguito Bombardieri - ha proposto il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio e, poi, nella discussione ha avanzato altre proposte che però non sono state formalizzate. Noi partiamo da una constatazione: i numeri della pandemia e della crisi sociale in questo Paese stanno aumentando velocemente. Spesso - ha sottolineato il leader della Uil - si sostiene la necessità della coesione sociale: se è questo che si vuole, occorre dare copertura sociale ai più deboli e a chi rischia di restare indietro.
Ci sono finanziamenti, che peraltro provengono dall’Europa, che consentono di utilizzare la cassa integrazione Covid per 18 settimane. Noi diciamo che finché c’è la disponibilità della cassa integrazione, deve essere vietato il licenziamento. Non riusciamo a comprendere perché, se c’è la copertura economica per dare ammortizzatori sociali ai lavoratori, l’azienda debba licenziare. Cosa che, peraltro, potrebbe già fare in alcune circostanze. Ci sembra una posizione ideologica - ha concluso Bombardieri - e nell’incontro di domani, cercheremo di capire perché il Governo non valuta opportuno il blocco dei licenziamenti”.
Roma, 29 ottobre 2020