Oggi si celebra la giornata internazionale dei diritti umani, un appuntamento importante, carico di significato: nel mondo, sono ancora molti i diritti non riconosciuti, amplificati e aumentati dalla pandemia.
Diritto al lavoro, alla salute, all'appartenenza, alla pace, all'istruzione e all'educazione, sono solo alcuni dei diritti inviolabili dell'uomo che oltre a dover essere sempre tutelati, in ogni luogo e situazione, devono essere orientamento delle politiche nazionali e internazionali.
Per superare le difficoltà enormi che, a livello globale, a causa della pandemia stiamo affrontando bisogna ripartire proprio dalla tutela dei diritti: dal diritto al lavoro regolare e di qualità, in grado di fare la differenza nella vita delle persone; dal diritto alla salute fondato su un sistema sanitario di prossimità, affidabile e garantito a tutti; dal diritto all'istruzione per costruire il futuro del Paese con i nostri giovani e dare loro l'opportunità di gratificarsi e vivere una vita dignitosa in un contesto di stimolante sviluppo; dal diritto alla pace per contrastare povertà, migrazioni, violenze, spreco di risorse.
Infine, vogliamo ricordare che la giornata dei diritti umani chiude la campagna globale dei 16 giorni - dal 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne - che dal 1991 ha coinvolto oltre 6000 organizzazioni in più di 185 paesi: quest'anno lo slogan #NoMoreMissingRights ha camminato in concomitanza con l'adozione della nuova storica Convenzione ILO 190 sul contrasto alle molestie sessuali e violenza sul luogo di lavoro. Come sindacato siamo impegnati a sollecitare una veloce ratifica, che il primo ramo del Parlamento ha già approvato all'unanimità. Ci piacerebbe che l'Italia fosse il primo tra i Paesi europei a ratificare la convenzione: ce la possiamo fare!
Roma, 10 dicembre 2020