06/05/2021
| PariOpportunità.
Minacce, ricatti e botte non contano se il ragazzo “ha un buon curriculum”: lui può continuare gli studi, lei si dovrà arrangiare.
Con ordinanze interlocutorie, il Consiglio di stato (cinque uomini) ancora una volta accoglie un ricorso che fa ricadere il danno sulla donna salvaguardando l’aggressore. Ancora una volta si riduce una violenza sistematica ad un “rapporto travagliato tra ragazzi”, come afferma la tesi difensiva. Si impone al Sant’Anna di riammettere lo studente espulso “almeno fino alla sentenza di merito” – ovvero lasciandogli il tempo di finire gli studi.