Le nostre battaglie in Italia per i lavoratori su piattaforma e quanto ottenuto finora per i riders trovano sostegno anche in Europa. La Direttiva presentata dalla Commissione Europea va infatti verso la giusta direzione che la Uil da sempre sostiene: obbliga le imprese che operano attraverso piattaforma a rispettare le regole e a garantire lavoro dignitoso, diritti e tutele per queste lavoratrici e questi lavoratori; combatte il falso lavoro autonomo e riconosce la presunzione di un rapporto di lavoro subordinato nel momento in cui sussistono determinate condizioni, con l'inversione dell'onere della prova che deve essere a carico delle aziende. Considera, inoltre, le società delle piattaforme a tutti gli effetti imprese con la conseguenza che devono rispettare le normative nazionali sul lavoro e garantire la corretta applicazione della Contrattazione Collettiva e i diritti di rappresentanza sindacale. Un altro elemento che andrà a rafforzare le tutele per i gig workers è l'inserimento nella normativa dell'obbligatorietà per i giganti dell'economia digitale di rendere pubblici con una comunicazione formale l'insieme dei parametri che regolano l'algoritmo che determina il giudizio sul lavoratore digitale. Appoggeremo la Ces in ogni iniziativa utile a sostenere l'approvazione di questa Direttiva per tutto il percorso legislativo e continuiamo la nostra battaglia in Italia per il riconoscimento dei diritti contrattuali anche per i lavoratori su piattaforma.
Roma, 9 dicembre 2021